“Le osservazioni dell’Antitrust relative all’esigenza di rilasciare nuove licenze taxi, genera la necessità di esporre una serie di osservazioni che riguardano Roma Capitale e più in generale la normativa vigente.
Sul rilascio delle nuove licenze, abbiamo evidentemente anticipato i rilievi dell’Autorità poiché abbiamo già avviato le procedure di rilascio di 1000 licenze permanenti e 500 stagionali. Sul ricorso all’utilizzo della doppia guida, già da tempo abbiamo applicato questo strumento, così come ci ha giustamente riconosciuto proprio l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
In generale, e come si evince anche dal documento dell’Antitrust, rileviamo anche noi come amministrazione il carattere sostanzialmente ed eccessivamente limitativo nelle procedure del Decreto Asset e, anche per questo motivo, per il rilascio delle nuove licenze ci stiamo avvalendo delle norme contenute nella Legge Bersani.
Tuttavia, occorre tener bene presente che non esiste una diretta correlazione fra aumento delle licenze e aumento dell’offerta. I due concetti, che avevano una correlazione fino a vent’anni fa, oggi non sono più direttamente legati. Questo perché la legge 21 del 1992, quella che regola il trasporto pubblico non di linea, andrebbe profondamente modificata, tenendo conto della velocissima rivoluzione tecnologica avvenuta nell’ultimo decennio. Gli smartphone, le app e la geolocalizzazione hanno generato un panorama del tutto diverso da quello delineato nel 1992 e la legge 21 non risponde in modo adeguato alle criticità e alle esigenze che le nuove tecnologie hanno generato”.
Lo dichiara in una nota l’assessore alla Mobilità di Roma Capitale, Eugenio Patanè.
Max