Al grido di “la licenza non si tocca, la licenza non si tocca“, prima hanno annunciato uno sciopero di 48 ore (scattato alla mezzanotte di ieri), e poi hanno deciso di ritrovarsi tutti insieme nella Capitale, a piazza della Repubblica, per protestare, soprattutto all’indirizzo del premier Draghi (però assente in quanto in visita ad Ankara).
Così, debitamente ‘scortati’ dagli agenti in tenuta antisommossa, poco più di mille tassisti, dopo aver raggiunto piazza Venezia, hanno puntato verso via de Corso, riuscendo ad arrivare sin sotto Palazzo Chigi. Qui però la protesta si è accesa, con gli agenti che, a blocchi, impedivano loro qualsiasi movimento, spingendoli sempre più lontano dalla sede del Parlamento. Un ‘ripiegamento’ accompagnato dai fumogeni colorati.
Sciopero dei tassisti: nel mirino della categoria il ddl Concorrenza el’Art. 10: “Vogliono trasformarci nei rider della mobilità”
La protesta è principalmente legata all’esame in Parlamento del Ddl concorrenza, il cui articolo 10 del provvedimento, prevede che “l’adeguamento dell’offerta di servizi alle forme di mobilità che si svolgono mediante applicazioni web che utilizzano piattaforme tecnologiche per l’interconnessione dei passeggeri e dei conducenti”. Questo in particolare angustia i tassisti, secondo cui lascerebbe “presagire l’interesse a regalare la gestione del settore a intermediari che pensano di arricchirsi alle spalle dei lavoratori, relegando la funzione del tassista a quella di un rider della mobilità”.
Sciopero dei tassisti, il sindacalista: “Siamo pronti al confronto ma non alla delega in bianco al governo, è inaccettabile”
Avvicinato dai giornalisti, uno dei sindacalisti dei tassisti, Carlo Di Alessandro di Federtaxi Cisal, ha lamentato: “Non è ancora chiaro chi abbia inserito l’articolo 10 nel ddl concorrenza“. Quindi ha rivelato ancora il sindacalista che, a maggior ragione, dopo l’incontro tenutosi ieri con la viceministra ai Trasporti Teresa Bellanova, “Siamo pronti al confronto ma non alla delega in bianco al governo, è inaccettabile. Vogliamo l’Intervento del Parlamento“. Ormai, commenta Di Alessandro,: “Non ci aspettiamo nulla, non c’è fiducia del governo“. Intanto, premesse le fasce di garanzia, lo sciopero proseguirà fino alla mezzanotte di domani.
Max