Lunghe file di taxi attendono ordinate nei luoghi simbolo della città e fuori da stazioni e aeroporti. Il Comune di Roma ha dato il via libera all’incremento dei turni dal 50% al 75% nei giorni feriali. Nei festivi si è passati invece dal 25% al 50%. Così Roma si prepara a tornare gradualmente alla normalità, con le attività che riaprono e il coprifuoco che presto potrebbe essere posticipato.
In città sono in tutto circa 8mila i taxi in funzione, finora hanno lavorato a giorni alterni, per un massimo di 4mila. Nelle ultime ore per le vie della Capitale, dopo l’incremento dei turni, hanno girato fino a 6mila taxi. Anche se la maggior parte ha lavorato poco o nulla. E le file di macchine in attesa di un cliente si sono allungate a dismisura.
Da qui la delusione dei tassisti, fermi ad aspettare, mentre le vie di Roma faticano a ripopolarsi. C’è chi afferma di aver fatto solo due corse dalle due alle cinque del pomeriggio, quando invece prima si faticava a trovare un taxi libero per una corsa. I lavoratori del settore sperano in una ripresa del turismo, mentre lamentano tutte le difficoltà del momento.
Cresce il numero dei taxi disponibili a Roma, ma non quello delle persone disposte a spostarsi per la città. Se non c’è gente per le strade è inutile aumentare l’offerta, protestano i tassisti. Tra i quali c’è anche qualcuno felice di scendere in strada quasi ogni giorno, in attesa di qualche corsa, piuttosto che aspettare in casa. La speranza, è il coro unanime di tassisti e associazioni è che la città torni a riempirsi di turisti, ma per quello servirà altro, e non basterà l’incremento delle corse dei taxi.
“E’ l’ennesima dimostrazione dell’approssimazione con cui si muove la Mobilità di Roma Capitale – dice a Radio Roma Riccardo Cacchione, coordinatore USB-Taxi – aumenta i TAXI a dismisura e quando non servono, poi però dove potrebbero esser utili, vedi Foro Italico (internazionali Tennis) non dispone neppure un parcheggio per permettere ai taxi di fornire all’utenza, in un evento come quello, il Servizio. Apprendisti stregoni, si potrebbero definire se non fosse che 8000 famiglie dipendono dalla loro approssimazione e che proposte molto più adeguate erano state inviate. Noi avevamo proposto un 50% con dei rinforzi mirati nella sera del venerdì, sabato e domenica. Noi però non dobbiamo candidarci ad ottobre e il lavoro che facciamo ci serve per portare il pane a casa….”, conclude Cacchione.