Sulla Tav e giustizia é caos quasi totale tra le parti governative. É il momento della spaccatura forse piú evidente tra le dua anime della maggioranza gialloverde è spaccata;
Sancita in qualche modo dalle parole eloquenti di Salvini: “La riforma Bonafede è acqua fresca”, ha detto il ministro dell´Interno leghista.
E inoltre, si susseguono le polemiche e i contrasti tra gli alleati prima del Consiglio dei ministri anche sul fronte M5S: “Sulla Torino Lione la Lega è sullo stesso fronte del Pd e degli affaristi francesi.
Caos nella maggioranza dove il consiglio dei ministri previsto per oggi pomeriggio alle 15 è preceduto dalle nuove, ultime discussioni.
Molte, ancora, sulla Tav. Ma anche sulla riforma della giustizia targata Bonafede. Di Maio difende il suo ministro: “Non possiamo perdere questa occasione epocale”.
Ma Salvini dice di no: “Questa riforma è acqua. Serve altro, serve più coraggio: bisogna dimezzare i tempi dei processi”, graffia ministro dell’Interno in una diretta Facebook.
Aggiornamento ore 8,32
Sulla Tav arriva l’accusa arriva dal Movimento: la Lega è nello stesso campo da gioco di Pd e affaristi francesi.
Sul blog scrivono: “Il partitone dei supporter della Torino-Lione vede schierati dalla stessa parte Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Partito Democratico, larga parte degli economisti, il grosso della stampa (sui “giornaloni” analisi distanti dal pensiero unico sono ormai bandite) Confindustria, banche e oltranzisti del cemento. E naturalmente gruppi d’affari francesi, che hanno risposto subito “presente” agli avis de marché. Soltanto il M5S non è mai salito sul treno nel quale oggi troviamo stipati i tantissimi “ultras” del Tav. Diversi tra loro solo in apparenza, ma in realtà uguali nel fanatismo a sostegno di un’opera inutile, dannosa, antidiluviana e dai costi tutt’altro che certi”.
Aggiornamento ore 11,47
“Le riforme potranno piacere o non piacere, ma parlare di mancanza di interlocuzione è totalmente fuori luogo, oltre a dimostrare evidentemente che si vuol partire con il piede sbagliato”.
Aveva parlato cosí invece il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede rispondendo all’Anm.
“Stento a credere a ciò che leggo. Entro 10 giorni conto di portare la riforma del processo civile, di quello penale e del Csm al consiglio dei ministri. Si tratta di testi scritti dopo una lunga e serrata interlocuzione con avvocati e magistrati, questi ultimi rappresentati al tavolo proprio da Anm, nella persona dell’allora Presidente Francesco Minisci. Non è colpa mia se l’Anm, per accontentare tutte le correnti, è arrivata al punto di prevedere la rotazione del presidente”.
Del resto Anm si era detta disponibile a un confronto sulle riforme, ma non “cinque minuti prima” e per “un’interlocuzione di facciata” tramite il presidente dell’Anm, Luca Poniz, al parlamentino dell’associazione, parlando dell’annunciata riforma della giustizia.
Aggiornamento ore 14,31