I Santi, i defunti e le tasse. A novembre, puntuale si rinnova lappuntamento con le varie scadenze fiscali. Almeno 53,5 miliardi di euro, tra lunedì 16 e lunedì 30, complici tasse come Iva, Irpef, Irap, Ires, le addizionali Irpef e le ritenute di imposta, prenderanno la via dellerario. Ancora una volta, a ricordarlo e a raccogliere i dati inerenti a questa triste scadenza è la Cgia di Mestre che, conti alla mano spiega che nel Paese il gettito tributario (imposte, tasse e tributi) supera i 480 miliardi di euro allanno. “A causa di un sistema fiscale ancora troppo frammentato spiega il coordinatore dellUfficio studi della Cgia, Paolo Zabeo – nel nostro Paese sono necessari ben 34 giorni lavorativi per pagare le tasse. In altre parole, tra le code agli sportelli, il tempo perso per recarsi dal commercialista o per compilare moduli, registri e scartoffie varie, le imprese italiane impiegano 269 ore allanno per onorare gli impegni con il fisco. Una via crucis che, purtroppo, condividiamo con i portoghesi, mentre in tutti gli altri paesi dellEurozona la situazione è meno pesante della nostra”. Infatti, se in Italia e in Portogallo sono necessari 34 giorni di tempo per pagare le imposte, la media dellarea euro è di 20. Tale soglia scende a 17 in Francia e addirittura a 15 giorni in Olanda. “Al sistema delle piccole e medie imprese, che costituisce il 99,9% del totale delle aziende presenti in Italia dice ancora Zabeo – la burocrazia costa, in termini assoluti, quasi 31 miliardi di euro allanno. Per la struttura organizzativa delle imprese, tali costi penalizzano di più le piccolissime aziende rispetto a quelle di maggiori dimensioni. Sia chiaro, parte della burocrazia è ineliminabile, utile ed indispensabile; tuttavia è necessario rendere la nostra Pubblica amministrazione più snella, più efficiente e meno costosa”.
M.