Enrico Letta torna sulla sua proposta di una tassa di successione e di una dote per i maggiorenni. “Ho fatto questa proposta per il motivo per cui sono tornato in politica, mi sono detto il nostro paese deve tornare a essere attrattivo per i giovani, mi sono detto ‘voglio fare tutto il possibile per i giovani'”, ha detto il segretario del Pd ospite di ‘Che tempo che fa’, su Rai 3. “Questo intervento deve entrare in una riforma fiscale complessiva, ne ho parlato con Draghi”, spiega Letta.
“Questa dote di 10mila euro” deve andare “per ogni ragazzo, la metà dei 18enni, si tratta di soldi vincolati, per continuare gli studi, per la casa, oppure per una attività”, aggiunge Letta. “La parte più ricca della nostra popolazione – chiede – dia una mano”.
Letta poi chiede il “voto ai sedicenni e scuola obbligatoria fino ai 18 anni, perché se vota una popolazione di anziani il voto sarà per avere cose per gli anziani. Insomma: siamo un paese per i non giovani”. E sulle elezioni ha ribadito: “Mai più liste bloccate, devono essere i territori a scegliere i candidati”.
Quanto al rapporto con i 5 Stelle, “il mio interlocutore è Conte, con lui ho rapporto molto positivo”, dice il segretario del Pd. “Ha fatto il governo più a destra? Ma poi quello più a sinistra”, assicura Letta. “Il M5S si è evoluto”. “Salvini e Meloni in Europa alleati con le destre più destre, la destra vale il 40%, prima 34 Lega e 6 Fdi, ora 20 e 20. Se Salvini ci sta facciamo le riforme, non voglio creare problemi a Draghi”, ha aggiunto.