“Prima riescono a sbagliare il nome inciso sulla lapide dell’ex presidente Carlo Azeglio Ciampi, perdendosi per strada una G, poi spiegano che la lapide si è scheggiata e bisogna rimandare la cerimonia commemorativa, rimandando indietro le tre più alte cariche dello Stato, il presidente della Repubblica e quelli del Senato e della Camera. Povera città di Roma, povera Capitale, questa è la degna conclusione del quinquennio della giunta Raggi”. E’ quanto dice il senatore delle Lega Roberto Calderoli.
“Spiace per il compianto Ciampi che non meritava che il suo nome e la sua memoria finissero loro malgrado in questa vicenda, che mi ricorda la trasposizione nella realtà della mitologica sequenza cinematografica di Fantozzi del varo della nave da parte della Contessa Mazzanti Serbelloni Vien dal Mare…”, conclude il vicepresidente del Senato