L’amore per la Lazio lo ha dimostrato con i fatti. Poche parole, Igli Tare non è mai stato un dirigente dalla lingua lunga, preferisce far parlare il campo. In un’intervista al Corriere dello Sport torna però per la prima volta sull’interessamento del Milan in estate: “Cosa ho provato quando Sacchi mi ha chiamato per farmi i complimenti? Amavo il suo calcio e ricevere i suoi complimenti mi ha inorgoglito”.
Il direttore sportivo della Lazio entra poi nei dettagli della proposta del Milan e sull’incontro di Boban e Maldini: “Zvone lo conoscevo. È stato un mio idolo, lui sa il motivo. Paolo lo conoscevo da giocatore e ho avuto modo di conoscerlo meglio. È una persona esemplare. Ho toccato con mano l’atto di amore che hanno compiuto. Anche la mia è stata una scelta d’amore. Ho capito che andare via dalla Lazio sarebbe stata una cosa sbagliata. Ho deciso con il cuore, non per soldi”.
Un rapporto, quello tra Tare e la Lazio, iniziato ormai da qualche anno e destinato a durare a lungo: “Stiamo cercando di portare la società dove merita di stare. Quando vado all’estero mi accorgo che la Lazio è ancora un nome importante. Prima di andare via da qui ci penserò sempre molto bene, so di aver creato qualcosa di bello, insieme a tutti. Inzaghi-Lotito? Non c’è stato nulla, serviva solo un po’ di tempo per riflettere. Il rinnovo annuale di Inzaghi? La sua volontà era di firmare per più di un anno, alla fine è stata una scelta giusta per tutte le partite”.
Su Milinkovic e i gioielli della Lazio: “Se fosse partito Sergej sarebbe arrivato Yazici, ma c’era anche un altro nome. Sergej è uno dei migliori al mondo. Se può valere 100 milioni? Ci sono giocatori che hanno un mercato a parte. “Correa firmerà a breve. Milinkovic ha un contratto importante, verrà allungato di un anno, con gli equilibri giusti. Non devono essere stravolti, sono piccole cose che fanno la differenza. Luis Alberto? La sua considerazione è alta, ci vedremo al momento opportuno”, ha concluso Tare.