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Tajani: “Non voglio polemizzare con Salvini”

Intervistato da La Stampa, il vice Premier e leader di Forza Italia Antonio Tajani ha parlato del voto per le europee. In tal senso Tajani ha invitato la Lega di aderire al patto fra popolari, liberali e conservatori, precisando di voler evitare polemiche con Salvini.

Tajani: “Se la Lega si aggiunge, io sono molto contento”

Ha detto Tajani: “Se la Lega si aggiunge, io sono molto contento. Non c’è nessun veto su di loro, ci mancherebbe. La nostra diversità assoluta è con Marine Le Pen e l’Afd tedesca, L’unico patto per battere i socialisti che ha funzionato è quello che ha portato alla mia elezione come presidente del Parlamento europeo: un’alleanza formata da popolari, liberali e conservatori”.

E ancora: “Non so con chi ce l’avesse Salvini (quando a Firenze ha parlato degli ‘abusivi di Bruxelles’, ndr), a volte in campagna elettorale si usano frasi forti, non voglio certamente polemizzare con lui. Votov mette a rischio governo Meloni? Non vedo perché. Si vota con il proporzionale e quindi si presentano i partiti e non una coalizione”, precisa Tajani aggiungendo che l’obiettivo di Fi “è conquistare voti non agli alleati, ma al primo partito italiano: l’astensione”.

Ha aggiunto il leader di Fratelli d’Italia: “E’ sempre l’ora della diplomazia, anche quando si lavora sottotraccia. L’Italia è impegnata per cercare di alleviare la crisi umanitaria, con una nave al porto di Al Arish in Egitto attrezzata con capacità chirurgiche e sanitarie per prestare assistenza ai civili feriti. A bordo abbiamo creato una piccola Onu umanitaria, nella quale operano medici e sanitari di alcuni Paesi, anche del Qatar. Siamo pronti a costruire un ospedale da campo anche dentro Gaza, appena le condizioni lo renderanno possibile”.

“Siamo molto preoccupati per tutti i civili coinvolti, per gli abitanti di Gaza e per gli ostaggi. Chiediamo a Israele di evitare la morte di innocenti, specie dei bambini. Mi rendo conto che se Hamas continuerà a lanciare missili, la risposta di Gerusalemme continuerà ad essere dura. Israele ha diritto a difendersi, ma deve rispettare il diritto internazionale”.