PRIMO PIANO

Tajani a Israele: “I soldati italiani non si toccano”

Tajani a Israele: “I soldati italiani non si toccano, non sono militanti di Hezbollah”.

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un incontro a Torino, ha confermato che negli attacchi israeliani contro le base Unifil “non c’è alcun soldato italiano ferito, sono comunque in sicurezza”.

“Continuiamo a mandare messaggi chiari al Governo di Israele che i soldati italiani non si toccano – ha detto il vicepremier – i nostri soldati non sono militanti di Hezbollah ma sono quelli che hanno sempre garantito con grande rispetto delle regole, lavorando per la pace, una situazione che permettesse anche alla popolazione civile israeliana di essere tutelata”. Tajani ha aggiunto: “Hanno fatto il loro dovere. Siamo vicini ai nostri militari, stiamo seguendo minuto per minuto quello che sta accadendo”.

Aggiornamento ore 9.04
“Abbiamo scritto di nuovo oggi al ministro degli Esteri israeliano per dire che è inaccettabile quello che sta accadendo – ha scandito il titolare della Farnesina – aspettiamo che facciano l’inchiesta e, visto che ci sono prove inequivocabili che sono stati i soldati israeliani a sparare contro le basi Unifil, questa mattina c’è stato un altro incidente inaccettabile in una base in cui c’erano anche una settantina di soldati italiani, ritengo che sia inammissibile”.

Aggiornamento ore 12.12
“Noi continuiamo a dire che le basi dell’Onu devono essere tenute al di fuori perché servono a garantire la pace nella martoriata terra del Medio Oriente – ha sottolineato il ministro degli Esteri – Continuiamo a mantenere ferma la nostra posizione di condanna per quanto accaduto. Se continuerà a ripetersi vuol dire che è una scelta volontaria, non si può parlare di incidente”, ha aggiunto Tajani, ribadendo di avere “scritto al ministro israeliano Katz per dire che è inaccettabile quello che sta accadendo, avevamo chiesto nei giorni scorsi garanzie per l’incolumità delle nostre truppe. Non vogliamo che la situazione peggiori”.

“Noi siamo amici di Israele ma questo – ha messo in chiaro – non deve trasformarsi nella possibilità di mettere a repentaglio la vita dei nostri militari che sono lì per portare la pace non per fare la guerra”.

Aggiornamento ore 16.45