Ok dalla Camera dei deputati al taglio dei parlamentari. La Camera avalla la proposta di legge costituzionale che prevede la riduzione del numero di senatori da 315 a 200, e dei deputati da 630 a 400, incassa la maggioranza dei voti favorevoli: 310 i sì con M5s, Lega, Fi e Fdi e 107 i no con Pd, Leu, +Europa, Civica Popolare, e quattro deputati forzisti, mentre si sono astenuti in 5 da NcI. La Camera ha approvato il testo licenziato senza modifiche, per cui sono andati a buon fine già i primi due passaggi previsti dalla Carta per le modifiche sulla stessa. In seconda battuta sarà necessaria la maggioranza assoluta, o in alternativa bocciare il testo: in caso di maggioranza minore dei due terzi delle camere riunite, sarà necessario il referendum.
Taglio parlamentari, 97 voti mancano all’appello
Via libera quindi al taglio del numero dei parlamentari. Nel dettaglio la legge prevede che i senatori eletti in ogni regione passino da sette a tre, ad eccezione di Molise (che ne eleggerà due) e Valle d’Aosta (uno).
Taglio anche per gli onorevoli eletti all’estero: i deputati passano da 12 a 8, e i senatori da 6 a 4. I senatori a vita in carica, prerogativa del Presidente della Repubblica, saranno al massimo 5, e viene dunque chiarito anche questo punto: in buona sostanza non era esplicitato se il limite fosse per la carica contemporanea o per il numero massimo di nomine per presidente.
La votazione ha visto però numerose defezioni: 97 voti mancanti, di cui soltanto 24 deputati con giustificazione (poiché in “missione”). Quando per lapprovazione del taglio servirà la maggioranza assoluta, sarà necessario recuperare i deputati che non hanno votato, di cui una sessantina sono di Forza Italia. In seguito alla votazione Montecitorio è passato alle proposte di modifiche alla legge elettorrale attuale, il Rosatellum, legate alle esigenze derivanti dal taglio previsto: anche questo testo è stato già approvato a Palazzo Madama.