TAFFERUGLI A MONZA: I CENTRI SOCIALI CONTESTANO IL GAZEBO ELETTORALE DI CASAPOUND

“Voglio rivolgere una domanda al ministro dell’Interno, Marco Minnitii ritiene che l’antifascismo militante meriti più rispetto e più tutele dei meccanismi su cui si basa la democrazia? Sono curioso di sapere come la pensa, visto che in molte città l’antifascismo militante fa di tutto per privare i cittadini del loro diritto di firmare per la lista che vogliono”. Così Gianluca Iannone, presidente nazionale di CasaPound Italia, dopo il violento parapiglia che ha avuto luogo stamane a Monza dove, alcuni militanti di Casapound e attivisti dei centri sociali sono venuti alle mani. Come hanno confermato diversi testimoni, montato il gazebo elettorale, i militanti di Casapound stavano distribuendo volantini e materiale informativo, quando sono stati inveiti da alcuni ragazzi dei centri sociali. Questi ultimi, almeno una quarantina, hanno duramente contestato la concessione di spazi pubblici alla formazione di destra, per poi passare a un lancio di oggetti, e fumogeni. “A Monza queste persone hanno potuto occupare la piazza in cui era fissato il nostro banchetto regolarmente autorizzato, creando poi gravi problemi di ordine pubblico. A Rho – spiega ancora Iannone – hanno organizzato un corteo non autorizzato e in diversi altri posti, come avvenuto anche nei giorni scorsi, hanno convocato presìdi magari poco partecipati, ma sufficienti a creare allarme. Tutto questo è intollerabile, non tanto per CasaPound Italia, che non si è mai fatta intimidire, quanto per i numerosi cittadini cui viene di fatto negato il diritto alla partecipazione democratica. Ma sia chiaro che il problema è a Roma, non a Milano – ha tenuto a rimarcare il presidente nazionale di CasaPound Italia – È nelle trombe dell’antifascismo che vengono suonate irresponsabilmente a fini elettorali; è nelle fake news che vengono rilanciate dagli esponenti del governo per creare allarme; è nelle voci di quanti, non avendo saputo tutelare il nostro popolo, vorrebbero impedire ad altri di farlo; è nella gestione degli organici di polizia, costretti a essere più impegnati sull’emergenza migratoria che sui diritti degli italiani. Minniti dunque risponda: l’antifascismo, militante e non, merita più tutele della democrazia?”.
M.