Un monitoraggio permanente del fenomeno del contrabbando nel settore dei tabacchi lavorati e delle e-cig in Italia. E’ l’obiettivo del progetto “M.a.c.i.s.t.e. – Monitoraggio Agromafie Contrasto Illecito Settore Tabacchi E-cig” per il contrasto all’illecito nei tabacchi in Italia, promosso dalla Fondazione “Osservatorio Agromafie” in collaborazione con Philip Morris Italia e con il coinvolgimento di Eurispes, presentato oggi a Roma. Il progetto prevede un monitoraggio permanente del fenomeno che annualmente si concretizzerà nella realizzazione di un rapporto alla cui elaborazione saranno invitati a partecipare i principali protagonisti del settore a livello nazionale.
“La Fondazione Osservatorio Agromafie si prefigge l’obiettivo di analizzare il fenomeno del contrabbando e della contraffazione nel settore del tabacco. Ciò anche al fine di prevenire il reimpiego degli utili nel sostegno alla manovalanza e al finanziamento di ulteriori attività criminali, droga, armi, fino al terrorismo internazionale”, spiega il Presidente del Comitato scientifico della Fondazione Osservatorio Agromafie, Gian Carlo Caselli.
L’osservatorio ha l’obiettivo di redigere un quadro esaustivo del fenomeno criminale seguendone il consolidamento nel corso degli anni fino ad arrivare alla situazione corrente. Quanto riportano i dati del rapporto annuale Kpmg, l’Italia nel 2020 è riuscita a posizionarsi come best practice a livello Europeo. La diffusione di sigarette contraffatte e di contrabbando si attesta intorno al 3,4% del consumo nazionale (-4,4 punti percentuali rispetto alla media europea), raggiungendo il minimo storico in controtendenza rispetto a quanto accade nella maggior parte dei Paesi Ue.
Il mercato illecito, anche per il 2021, priva alle casse dello Stato circa 400 milioni di euro, oltre ad esporre i consumatori a prodotti di scarsa qualità. Un problema che comprometterebbe i profitti dei produttori legittimi, con la conseguente ripercussione sull’occupazione nel settore.
“Occorre difendere in nostro patrimonio produttivo dalle frodi con l’Italia che è il primo produttore europeo di tabacco con oltre un quarto della produzione complessiva, sviluppata su 16.000 ettari per un raccolto di qualità garantito dall’accordo di filiera tra Coldiretti e Philip Morris Italia. Il contrabbando – spiega il Presidente Nazionale Coldiretti, Ettore Prandini – si traduce in danni economici per la collettività a causa del mancato gettito causato dal commercio illecito di tabacco ma a preoccupare sono anche gli effetti sulla salute per la mancanza di controlli sulla qualità e sull’utilizzo di sostanze chimiche proibite”.
“L’osservatorio e l’analisi del dato è fondamentale nei campi molto importanti che l’agenzia presidia con i suoi diecimila mila dipendenti e le oltre 300 sedi sul territorio dislocate vicino a dove si produce, vicino alle industrie, per garantire un’operatività di filiera controllata e in grado di essere tracciata e monitorata”, sottolinea il Direttore Generale Agenzia Dogane e Monopoli, Marcello Minenna. Minenna ha poi ribadito l’impegno dell’Agenzia e ha ricordato come “il monopolio distributivo nel settore dei tabacchi è un elemento virtuoso che contrasta il contrabbando”, anche perché “Il sistema è tracciato e controllato e consente di distinguere la qualità dei prodotti”.
“La strada compiuta è una strada importante, abbiamo fatto molte cose in questo anno ma io credo che nel prossimo anno e mezzo potremo farne altrettante se non di più. Il Paese – ha concluso – ha bisogno di consolidare la sua ripresa e investimenti sul territorio che creano valore nella catena produttiva e distributiva ne sono la base”.
“L’innovazione di prodotto da sempre è una opportunità di contrasto all’illecito”, ha spiegato Marco Hannappel, presidente e amministratore delegato di Philip Morris Italia, nel corso del suo intervento. “E’ molto più difficile fare un prodotto a tabacco riscaldato rispetto a una sigaretta tradizionale – ha aggiunto – e rispetto a prodotti di alta innovazione, come ad esempio le Heets prodotte a Crespellano con un impianto costato un miliardo e cento milioni di euro, la contraffazione è più difficile. Ma in futuro anche la tecnologia del contrabbando evolverà ed è per questo che è importante l’Osservatorio e il suo compito di monitorare anche i nuovi prodotti.”
Presente in Italia dal 1963, con uno stabilimento produttivo a pochi chilometri da bologna e un centro a Taranto, Philip Morris punta sulla filiera con accordi strategici e investimenti perché – di per sé – è già uno strumento di contrasto ai fenomeni di illecito: “Oggi operiamo comprando tabacco da Coldiretti e lo lavoriamo a Bologna, l’Italia ha ridotto la propria quota di incidenza dell’illecito grazie anche agli accordi di filiera oltre che al lavoro delle istituzioni. In questo settore è importantissima la partnership pubblico-privato”, ha osservato Hannappel. Hannappel ha poi ricordato l’impegno a livello internazionale di Philip Morris attraverso l’iniziativa “Pmi Impact” di contrasto globale all’illecito e al contrabbando attraverso un fondo da 100 milioni di dollari, dei quali 60 già investiti in progetti, di cui 5 sono italiani. Questo perché combattendo il contrabbando e l’illecito, “Non si investe solo sul sistema Paese ma anche sul contrasto alla criminalità”, ha concluso.