(dall’inviato Emanuele Rizzi) – “Paola Egonu portabandiera olimpica? Sono orgogliosissima per Paola, appena saputo le ho detto, come prima reazione, ‘ma così non sfili con me…’. C’è un legame molto forte tra di noi. Subito dopo è subentrato l’orgoglio. Rappresenta tutte noi e il fatto che sia lei a farlo è il massimo dell’espressione. Mi emozionerò anche solo vedendola. Non so cosa aspettarmi, magari anche due lacrimucce scenderanno, ma non glielo dirò”. Sono le parole della capitana della nazionale femminile azzurra di pallavolo Miriam Sylla all’Adnkronos da Tokyo sulla decisione del Cio di scegliere la sua compagna azzurra Paola Egonu come portabandiera olimpica. “Paola era emozionata, non stava nella pelle, ma diceva ma perché io…non sono nessuno. Ma le ho detto, ‘se ti chiedono di portarla non è un caso’. Lei si sente in soggezione. Tutte le abbiamo detto che il fatto che la porti lei è una cosa incredibile a livello di squadra e di gruppo”.
“Quando si partecipa ad un evento del genere si punta in alto, non posso dire cosa succederà o cosa vogliamo, abbiamo ovviamente un’idea, ma non si sa a cosa si va incontro. Questo gruppo per come è arrivato a Tokyo vale tanto e merita di poterlo dimostrare”, ha detto la capitana della nazionale femminile azzurra di pallavolo Miriam Sylla all’Adnkronos da Tokyo sul torneo di volley ai Giochi, senza sbilanciarsi sugli obbiettivi della squadra azzurra. “Nella prima partita ci potrà essere un po’ di tensione e voglia di fare bene contro un avversario tosto, ma non ci sono squadre semplici da affrontare. Meglio avere una sfida dura subito, io dico ‘temere tutte e paura di nessuno'”.
“Sto bene, sto facendo terapia. La caviglia sta recuperando in fretta, sono serena, c’è un po’ il dispiacere di non essere al 100%, ma non temo assolutamente di non essere pronta per la prima sfida delle Olimpiadi con la Russia, sto lavorando per fare in modo di essere al massimo possibile”, ha spiegato l capitana della nazionale femminile parlando delle sue condizioni fisiche dopo l’infortunio alla caviglia contro la Serbia. Per la Sylla sarà un’Olimpiade da capitano. “Ho pensato anche a questo ma è un fatto che passa in secondo piano. Le Olimpiadi sono il sogno di una vita, le si affronta al meglio e lo voglio fare senza troppo peso. Forse avrò un po’ di tensione all’inizio, in occasione dei sorteggi, ma è la nostra Olimpiade e cerco di non pensarci”, ha aggiunto Sylla.
L’azzurra con le sue compagne stanno vivendo al meglio la vita al Villaggio nonostante le restrizioni anti-covid. “Le restrizioni non sono un qualcosa che ci sconvolge la vita, è un anno e mezzo che lo stiamo vivendo nella vita quotidiana e siamo abituate anche ad un maggiore isolamento nelle bolle, in hotel -spiega l’azzurra-. Qui a Tokyo ci sono tante nazionali, è vero che ci sono le restrizioni, il plexiglas a dividerci, ma c’è tanta gente. La vita al Villaggio è particolare, ci sono tanti atleti di sport differenti, li vedi allenarsi in maniera differente, e ti colpisce. Vedi fare delle cose in palestra incredibili”.