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    Sveva Alviti, dal tennis a Broadway: chi è la madrina di Venezia 81

    (Adnkronos) – Torna il tappeto rosso, tornano le star, torna la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. E come ogni anno anche questa edizione, la numero 81, ha la sua madrina. Sarà Sveva Alviti a condurre la serata di apertura, mercoledì 28 agosto, sul palco della Sala Grande (Palazzo del Cinema al Lido), e la serata di chiusura, sabato 7 settembre, quando verranno annunciati i Leoni e gli altri premi ufficiali. 

    Nata a Roma, la prima passione di Sveva Alviti è stata il tennis, che ha iniziato a praticare a otto anni, ma da bambina ha anche studiato recitazione con alcuni tra i migliori insegnanti americani, tra cui la celebre coach Susan Batson. Nel cinema come nel tennis, ha dichiarato all’Adnkronos, “fino all’ultima palla puoi ancora vincere”. Da adolescente il tennis è stato accantonato per coltivare invece una carriera da modella che l’ha portata presto a New York.  

    Nel 2009 ha debuttato a Broadway come protagonista dello spettacolo teatrale ‘The Interrogation’, mentre due anni dopo, nel 2011, ha partecipato per la prima volta alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia con il cortometraggio ‘Alice’ di Roberto de Paolis.  

    Nel 2012 due film ‘Niente può fermarci’ di Luigi Cecinelli e in ‘Buongiorno Papà’ di Edoardo Leo, mentre l’anno successivo è stata una delle protagoniste di ‘Cam Girls’ per la regia di Mirca Viola e ha portato al Teatro Quirino di Roma uno spettacolo interamente dedicato all’attrice Monica Vitti, ispirato al film ‘Dramma della gelosia’. 

    La consacrazione è arrivata nel 2017 con ‘Dalida’, il biopic di Lisa Azuelos sulla celebre icona francese, che le è valso la nomination come miglior attrice emergente ai César 2018 e che ha avuto un grande successo in Francia (in testa al box office per settimane) e in Italia, dove è stato trasmesso come evento speciale in prima tv assoluta su Rai 1.  

    Nel 2018 Sveva Alviti è stata la protagonista femminile del thriller ‘Lukas’ con Jean-Claude Van Damme, uscito in oltre 250 sale in Francia, Belgio e Regno Unito. Nel corso dello stesso anno ha interpretato una femme fatale in ‘Love Addict’ con Michael Madsen, mentre nel 2019 ha girato in Francia, per la regia di Fabienne Redt, ‘Beignets de Songe’ e ha ricevuto il premio Kinéo come Guest Star a Venezia. Tre anni dopo ha vinto il premio come miglior interprete al Rome Independent Film Festival per il suo ruolo di co-protagonista nel film d’autore ‘Tra le onde’, diretto da Marco Amenta.  

    Nel 2023 è stata protagonista di ‘Entres les Vagues’ di Anaïs Volpé, presentato al Festival di Cannes nella sezione Quinzaine des Cinéastes e vincitore di numerosi premi in tutta la Francia. Lo stesso anno è apparsa nelle tv francesi nella serie contro la violenza sulle donne H24 e ha fatto il suo debutto alla regia con il cortometraggio ‘Les jour d’après’. A marzo dello stesso anno è uscito ‘AKA’ il suo primo film per Netflix, dove ha interpretato la protagonista femminile Natalya.  

    Nell’autunno 2024 la aspettano due importanti appuntamenti: la seconda stagione di ‘Nudes’, prodotta da Rai Fiction, andrà in onda sulla Rai, e il progetto americano ‘The other side of Fame’ sulla tematica del MeToo, a cui prenderà parte. Poi una nuova sfida: le riprese di ‘Walking Through the fire’, suo esordio alla regia per un documentario. 

     

    Scelta come madrina dal direttore artistico della Mostra del cinema di Venezia Alberto Barbera, Sveva Alviti si prepara a calcare uno dei palchi più importanti del cinema internazionale. “Sono molto grata e felice di ricoprire un ruolo nell’arte che amo: la settima arte. Mi sono preparata in modo meticoloso, con grande passione e cuore. Non c’è niente di più bello e stimolante”, ha dichiarato all’Adnkronos. In questo ruolo, ha spiegato l’attrice, “vorrei essere una guida per attori, critici e pubblico durante gli undici giorni di questo evento. Voglio far sentire le persone a casa ed essere una madrina vicina a loro, non solo istituzionalmente ma anche umanamente. Questa edizione sarà straordinaria, con film di intrattenimento e temi sociali.” La madrina di questa 81esima edizione non ha dubbi: “Il pubblico sarà estasiato da tutte le star incredibili che verranno, da tutti i registi che ci saranno e sarà un’edizione che ci ricorderemo veramente per tanto tempo”.  

    Guardando al cinema italiano nel contesto internazionale, “vedo un futuro molto positivo. Ci sono registi giovani che stanno crescendo e hanno molto da dire, e anche registi già noti che raccontano storie bellissime”. “Ad esempio – continua l’attrice – Gianni Amelio presenta il film in concorso ‘Campo di Battaglia’, che trovo molto interessante e umano. Ma anche Valerio Mastrandrea che, con ‘Nonostante’, ha creato un film intimo basato sulle emozioni e le differenze dell’altro. Per non parlare di ‘Maria’ di Pablo Larraín e di Luca Guadagnino che continua a sperimentare con testi diversi, come nel suo prossimo film ‘Queer’ ambientato nel Messico degli anni Quaranta. Anche ‘The Room Next Door’ di Pedro Almodovar, che amiamo tutti, sembra diverso dai suoi lavori precedenti: Tilda Swinton e Julianne Moore insieme è qualcosa di meraviglioso e anche qui vedo un film intimo, incentrato sui rapporti, proprio come piace a me. Infine, non possiamo dimenticare ‘Wolfs’, con Brad Pitt e George Clooney, che promette di essere un’esperienza cinematografica unica. In questa edizione c’è molta umanità che mi piace”. 

    Nella serata di inaugurazione del festival, Alviti parlerà di ciò che ama, il cinema. “Ho lavorato tantissimo sul discorso, – ha detto all’Adnkronos – l’ho fatto con passione, l’ho fatto ridendo, cercando di trovare la verità nelle parole”.