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    Surf e psicanalisi, a Buggerru in Sardegna incontro sui benefici post pandemia con Castagna e Lucattini

    (Adnkronos) –
    “Vida loca” quella del surfista? Mica tanto, visto l’iniziativa su “Superare il lockdown sulle onde con surf e ‘Self'”, di cui si parlerà nell’incontro in programma giovedì 4 agosto, alle ore 18.30 al Bananao Beach di Buggerru (Provincia Sud Sardegna). Protagonisti di questa presentazione che mette in relazione sport e psicoanalisi, saranno il campione di surf Lorenzo Castagna e la psicoanalista Adelia Lucattini. A ospitare l’incontro, a ingresso libero, è una delle più suggestive località della Sardegna, dove è molto diffuso lo sport del surf da onda. 

    “La pandemia -scrivono gli organizzatori dell’iniziativa in una nota- ha triplicato il disagio psicologico nella popolazione, soprattutto tra i più giovani, e ha messo a nudo la necessità nel paese di una rete psicologica di primo livello per la prevenzione, promozione, ascolto e sostegno che lavorino in sinergia con i servizi di secondo livello per la salute mentale. L’incontro metterà in evidenza come una disciplina sportiva come il surf può essere terapeutica poiché fa andare “oltre”, fa superare la paura, mette in contatto con i propri timori e fa scoprire le proprie potenzialità”. 

    “A darne testimonianza sarà Lorenzo Castagna, attualmente uno dei più seguiti istruttori di surf in Italia e all’estero e creatore del progetto Loca, raccordo tra immaginario e sport, dove immagini, parole, forme e suoni incontrano il mare. Il surfer e coach Lorenzo Castagna dialogherà con la psichiatra e psicoanalista della Società psicoanalitica italiana (Spi) Adelia Lucattini, che in questo evento presenta il volume “Psicoanalisti in lockdown. Efemeridi di menti a distanza” (Solfanelli) curato insieme a Monica Horovitz della Societé pychanalytique de Paris (Spp)”. 

     

    Il volume raccoglie le testimonianze di un gruppo di quattordici psicoanalisti dislocati in diverse nazioni (Francia, Italia, Argentina e Libano), sulla loro attività professionale durante il lockdown del marzo 2020, dovuto alla pandemia da Covid-19. Si tratta di riflessioni nate all’interno del gruppo tenuto da Monica Horovitz alla SPP fin dal 2003 e stimolate da psichiatra e psicoanalista argentina Janine Puget. Il libro è scritto sotto forma di diario in cui gli autori si confrontano con l’imperativo etico di stare accanto ai loro pazienti in un momento di pericolo e di crisi globale. 

    Secondo Adelia Lucattini “il lockdown ha inizialmente sorpreso per trasformarsi assai presto in una situazione non comprensibile, anche perché “atemporale” e avvertita come minacciosa. Per la sua natura e la sua inconoscibilità, il Covid -19 ha lasciato perplessi cittadini e governanti, mentre gli esperti non hanno ancora risposte sufficienti nonostante l’estenuante lavoro in corso”.