Il concetto dietro al successo di Supreme è semplice: un marchio esclusivo non ha bisogno di essere conosciuto dalle masse, ma sono le masse che devono fare a gara per assicurarsi un pezzo di quel brand. Poggia su questa intuizione l’enorme successo di Supreme, noto marchio diventato famoso anche in Italia negli ultimi anni.
Per farsi un’idea di quanto il fenomeno Supreme sia esploso anche nel nostro paese basta pensare a quello che succede tutti i giovedì alle 12, quando per un’ora il brand mette in vendita i propri prodotti. Un tempo limitato per accaparrarsi il pregiato indumento, che può essere una maglietta come una felpa.
Il costo non è inizialmente proibitivo, anzi: una t-shirt può costare 40 euro, un maglione qualcosa in più, ma nella norma. L’enorme incremento di prezzo viene però registrato nel fenomeno di reselling, cioè quando i fortunati che sono riusciti ad acquistare qualcosa marchiato Supreme, per cui la concorrenza è spietata, rivendono i pezzi attraverso altri siti.
In quel caso i prezzi possono arrivare anche a 400 euro per una maglietta, fino ad arrivare a cifre esorbitanti. Il motivo? L’esclusività. Già, perché avere indumenti marchiati Supreme è considerata una fortuna per i giovani e per gli amanti della moda streetswear. Un fenomeno in ascesa anche grazie alla pubblicità dei social.
Basta infatti dare una rapida occhiata al profilo Instagram di Fedez per farsi un’idea. Il famoso rapper e marito di Chiara Ferragni quando non è impegnato a mostrare il fisico forgiato dalla palestra è spesso griffato Supreme, marchio celebre tra le star e bramato dalla maggior parte dei ragazzi desiderosi di acquistare un capo del brand.
Per farlo sono disposti a spendere anche cifre fuori mercato, e intanto il blasone del marchio cresce insieme alla sua esclusività che lo rende ‘non per tutti’ e per questo bramato. Un marchio di stile e qualità per cui tutti fanno a gara: così è esploso il marchio Supreme che in realtà è nato nel lontano 1994 negli Stati uniti.