Come annunciato in altri articoli, secondo la leggenda la ‘notte scorsa’ (manco fosse una tavolata fra vecchi amici!), ben 12 club europei hanno scioccato gli sportivi di tutto il mondo, annunciando l’istituzione di una ‘Superlega’, praticamente una nuova competizione calcistica europea – cosa ‘orribile’ ed antisportiva – riservata per l’appunto alle squadre ‘d’elite europee’.
Superlega: vedere fra i 12 club anche la Juve, l’Inter ed il Milan fa veramente male
Dunque, forse non sorprende più di tanto, anche se fa male, scoprire che tra queste vi sono la Juventus, l’Inter ed il Milan. Il resto è rappresentato da 6 club inglesi: Manchester United, Manchester City, Arsenal, Chelsea, Tottenham, e Liverpool; e da 3 squadre blasonate della Spagna, come il Barcellona, il Real Madrid, e l’Atletico Madrid.
Draghi: “Il Governo sostiene con determinazione le posizioni delle autorità calcistiche italiane”
Ovviamente la notizia come dicevamo in un baleno ha fatto il giro del mondo. Tale è la gravità della questione, che poco fa anche il presidente del Consiglio, Mario Draghi, è intervenire sulla vicenda affermando che “Il Governo segue con attenzione il dibattito intorno al progetto della Superlega calcio e sostiene con determinazione le posizioni delle autorità calcistiche italiane ed europee per preservare le competizioni nazionali, i valori meritocratici e la funzione sociale dello sport“.
Gravina (Figc): “Ribadisco il nostro no alla Superlega è dannoso per il calcio europeo”
Dichiarazioni, quale del premier, che ricalcano quanto precedentemente dichiarato da Gravina, presidente della Figc, il quale ha affermato: “Ribadisco il nostro no alla Superlega. L’unica riforma percorribile è quella nata dalla proposta Uefa sulla Champions League, ogni tentativo di fuga in avanti è irricevibile e dannoso per il calcio europeo l’adesione a questo progetto pone gli stessi Club fuori dal contesto riconosciuto dalla Fifa”.
Gravina (Figc): “Il calcio è partecipazione e condivisione, non è un Club elitario”
Come ha poi tenuto ad aggiungere giustamente il capo della Figc: “Il patrimonio sportivo e culturale delle singole competizioni rappresenta un valore aggiunto per qualsiasi torneo internazionale, vogliamo difendere il merito sportivo e la possibilità di per ogni squadra di inseguire un grande sogno, insieme ai propri sostenitori. Il calcio è dei tifosi, va modernizzato, ma non snaturato. Il calcio è partecipazione e condivisione, non è un Club elitario”.
Max