È la necessità che ha spinto i 12 club a creare la Superlega. Lo ha detto Giancarlo Abete, ex presidente FIGC ed ex vicepresidente UEFA: “Molti l’hanno vista come una dichiarazione arrogante, invece a mio avviso è una manifestazione di una grandissima debolezza e di una grandissima difficoltà economica di queste 12 società”, ha affermato a 24 Mattino su Radio 24.
Secondo Abete sono state le difficoltà economiche e la necessità di far quadrare i conti a spingere i 12 club fondatori – a cui se ne aggiungeranno presto altri 3 – a creare la nuova lega europea: “Queste società, prima di andare alle assemblee per verificare i bilanci, dove devi dar conto agli azionisti anche dei risultati economici, e sappiamo che c’è questa difficoltà a far quadrare i conti in relazione all’attuale sistema delle competizioni internazionali, cosa che vale per alcuni club ma non per altri”
Abete fa l’esempio contrario, quello del Bayern Monaco: “Quello e tutto il modello tedesco, è un modello che regge, perché ha l’equilibrio di bilancio come base di riferimento. Quindi non hanno aderito i tedeschi, non ha aderito il PSG per altri motivi, questo testimonia il fatto che questi 12 club sono stati costretti ad uscire, e lo hanno fatto perché deboli, il fatto che rappresentino solo 3 paesi (Spagna – Inghilterra e Italia) rappresenta una posizione debole perché non è neanche il gotha del calcio europeo”, ha spiegato Abete.