La Superlega si sgretola, ma resiste. Almeno è quello che dice Andrea Agnelli, presidente della Juventus e uno dei fondatori della lega calcistica dei club europei più ricchi. Nella serata di ieri il puzzle si è rotto, una dopo l’altra le inglesi si sono tirate fuori dal progetto. E’ stata la risposta alle mobilitazioni dei tifosi delle ore precedenti.
L’Inghilterra ha salutato la Superlega, poi è arrivato anche l’addio dell’Atletico Madrid. Stamattina dell’Inter. Ma Agnelli, in un’intervista rilasciata a Repubblica, assicura che “fra i nostri club c’è un patto di sangue e noi andiamo avanti”. Il progetto non sarà scalfito dalla decisione delle inglesi: “No. Ha il cento per cento di possibilità di successo”.
Continua il presidente bianconero: “La Superlega comunque va avanti. Se Uefa e FIFA ci faranno una proposta noi saremo pronti a valutarla”. Sulle proteste dei tifosi: “Mi aspettavo una reazione del genere – ha sottolineato – Credo che potrà andare avanti ancora per qualche settimana. Per questo sarebbe opportuno iniziare a dialogare”.
Agnelli spiega i motivi che hanno spinto lui e gli altri presidenti a creare la Superlega: “Vogliamo creare la competizione più bella al mondo capace di portare benefici all’intera piramide del calcio, aumentando la distribuzione delle risorse agli altri club e rimanendo aperta con cinque posti disponibili ogni anno per gli altri da definire attraverso il dialogo con le istituzioni del calcio”.
“C’è piena volontà di continuare a partecipare a campionato e coppe nazionali. Noi rimaniamo nelle competizioni domestiche, andremo a giocare in ogni stadio d’Italia, di Spagna e d’Inghilterra. Il nostro lavoro resterà intrinsecamente legato alle competizioni domestiche”.