Intervenendo in video-conferenza stampa a Bruxelles, Paolo Gentiloni, commissario europeo all’Economia, ha auspicato una “rapida attuazione del piano per la ripresa proposto dalla Commissione, costruito intorno a Next Generation Eu, aiuterebbe a rendere migliori le prospettive dell’economia europea, dando tra l’altro una spinta alla fiducia”.
Un monito volto a dare un’accelerazione ai lavori del Consiglio e della Commissione, affinché gli interventi – in special modo nel nostro Paese – non tardino più del dovuto. Del resto, ha ribadito Gentiloni, “Il coronavirus Sars-Cov-2 ha già provocato la morte di oltre mezzo milione di persone nel mondo, un numero che cresce di giorno in giorno. Le previsioni di oggi mostrano gli effetti economici devastanti della pandemia. La risposta in Europa ha aiutato ad attutire l’impatto sui nostri cittadini, ma restano divergenze crescenti, disuguaglianza e insicurezza“. Dunque, ha tenuto a rimarcare Gentiloni, ”E’ per questo che è così importante raggiungere un accordo rapido sul Recovery Plan proposto dalla Commissione, per iniettare fiducia e nuova finanza nelle nostre economie in un momento critico”.
Il Mes. Replicando a quanti fra i nostri economisti hanno espresso il parere che utilizzare le linee di credito ‘sanitarie’ del Mes non sarebbe conveniente, per la conseguente ‘accettazione del Fiscal Compact’, e la rinuncia a ridiscuterlo, Gentiloni ha invece rimarcato che “non ha nulla a che fare con l’accettazione o non accettazione del patto di stabilità. Peraltro, i Paesi membri condividono il patto di stabilità, che è una regola comune europea. Stiamo discutendo delle sue norme attuative, della possibilità di rivederle, ma il patto in sé non è collegato in nessun modo alle risorse del Mes“. Piuttosto, aggiunge Gentiloni, ”La cosa importante, per le risorse del Mes è che si è lavorato molto per adattarlo alle necessità del momento. Sappiamo benissimo che all’origine il Mes era nato con una finalità completamente diversa, e quindi aveva delle condizionalità macroeconomiche per definizione insite nel suo meccanismo“. Ma, come spiegava il Commissario europeo, ”Abbiamo lavorato perché queste condizionalità macroeconomiche fossero eliminate, perché la valutazione sulla sostenibilità del debito fosse fatta in contemporanea per tutti i Paesi e prima dell’avvio della richiesta delle linee di credito, perché i report si riferissero solo alle spese sanitarie e fossero inseriti nell’andamento del semestre. Penso che abbiamo fatto un buon lavoro: rimane il fatto che spetta ai singoli governi decidere se e quando utilizzarlo“.
Piuttosto, in relazione alla discussione sulla revisione delle regole del patto di stabilità, Gentiloni tiene a ricordare che è stata lanciata dalla Commissione Europea “esattamente 2-3 settimane prima dell’esplosione della pandemia in Europa, e che gli eventi dimostrano l’importanza e la necessità di aiutare quello che sarà necessario dopo questa crisi, cioè facilitare gli investimenti pubblici“. Dunque, aggiunge, “La discussione sulla revisione delle regole del patto, sarà rimandata di un po’, poiché ora ci sono altre priorità, ma le decisioni che prenderemo in primavera daranno forma alle nostre politiche per anni. E non si tratta di soglie o cifre, bensì di una discussione di sostanza sul nostro orientamento di politica di bilancio“.
Infine, conclude il Commissario Europeo, “malgrado la stabilità ottenuta attraverso le iniziative della banca centrale, episodi di turbolenza sui mercati finanziari non possono essere completamente esclusi, in particolare alla luce del recente ‘decoupling’ (disaccoppiamento, ndr) degli sviluppi sui mercati finanziari e nell’economia reale”.
Max