(Adnkronos) – Fra affari miliardari, personaggi senza scrupoli e adrenaliniche trattative più o meno riservate, il calciomercato è da sempre fra i momenti più appassionanti dell’intera stagione calcistica. Ora è per la prima volta al centro di una serie tv: ‘Il Grande Gioco’, il nuovo titolo Sky Original dal 18 novembre in esclusiva su Sky e in streaming solo su Now.
Il dietro le quinte del calcio tutti i venerdì su Sky Atlantic in prima serata per quattro settimane (e disponibile ovviamente on demand), in una serie Sky Studios e Èliseo entertainment prodotta da Luca Barbareschi e diretta da Fabio Resinaro & Nico Marzano, che vede Francesco Montanari di nuovo protagonista di una serie Sky a più di dieci anni di distanza dal popolarissimo ‘Romanzo Criminale – La serie’. In contemporanea col debutto su Sky e Now, venerdì 18 novembre alle 21.15 il primo episodio sarà per intero disponibile per tutti sul canale YouTube di Sky. La distribuzione internazionale è di NbcUniversal per conto di Sky Studios.
Ne ‘Il Grande Gioco’ Montanari interpreta Corso Manni, fino a una decina di anni prima dell’avvio di questa storia una star nel mondo dei procuratori calcistici, caduto in disgrazia per un presunto legame con il mondo delle scommesse clandestine. Protagonisti con lui anche Elena Radonicich nei panni di Elena De Gregorio, ex moglie di Manni e procuratrice a sua volta, e il vincitore del David di Donatello nonché candidato all’Oscar Giancarlo Giannini, che nella serie interpreta Dino De Gregorio, il padre di Elena, fondatore e Ceo dell’agenzia di calciatori più potente in Italia contro cui Corso medita vendetta.
Montanari, Radonicich e Giannini guidano un grande cast internazionale del quale fanno parte anche Lorenzo Cervasio nei panni di Federico De Gregorio, fratello minore di Elena, Jesús Mosquera Bernal, che qui interpreta il campione Carlos Quintana, Lorenzo Aloi nei panni di Marco Assari, giovane e talentuosissimo procuratore, Giovanni Crozza Signoris, che presterà il suo volto alla giovane promessa del calcio Antonio Lagioia, e Vladimir Aleksić nei panni di Sasha Kirillov, procuratore russo senza scrupoli.
In otto episodi scritti da Tommaso Capolicchio, Giacomo Durzi, Filippo Kalomenidis, Marcello Olivieri e Andrea Cotti, la serie racconta per la prima volta il lavoro dei procuratori sportivi senza tralasciare gli interessi economici e politici che possono gravitare dietro l’ingaggio di un calciatore o il successo di un’intera squadra. Tommaso Capolicchio, Giacomo Durzi, Filippo Kalomenidis e Marcello Olivieri sono i creatori della serie, realizzata a partire da un’idea di Alessandro Roja con la collaborazione di Riccardo Grandi.
Screditato da false accuse, Corso Manni è passato dall’essere il golden boy dei procuratori della ISG, la più grande società di procuratori in Italia, ad essere emarginato dal mondo calcistico. Con l’aiuto del giovane procuratore Marco Assari, Corso ricostruisce la sua carriera contendendosi la procura del campione Quintana e del promettente Antonio Lagioia con Dino ed Elena De Gregorio, rispettivamente Ceo della ISG e sua ex moglie. Un inaspettato gioco di alleanze e tradimenti prende forma con l’ingresso di Sasha Kirillov, un navigato procuratore della russa Plustar, determinato a conquistare non solo il mercato calcistico italiano, ma anche dei preziosissimi terreni intestati alla ISG.
“Il calcio – dicono i registi Fabio Resinaro e Nico Marzano – per ognuno di noi significa qualcosa. Una costosissima macchina di intrattenimento. Un business miliardario. Uno sport appassionante, per chi lo pratica. Appartenenza a un gruppo, a una famiglia, per chi è tifoso. Ma se il gioco del calcio affascina, non è solo per la sua capacità di mobilitazione o per i suoi aspetti emotivi, ma anche perché ci fa riscoprire, in una sorta di eterna messa in scena, il proscenio simbolico della nostra società. E questa è l’arena in cui si muovono i nostri personaggi, un mondo in cui gli interessi personali spesso hanno il sopravvento e portano le forze in gioco a scontrarsi. A porsi di fronte a scelte e sacrifici che nessuno di noi vorrebbe mai dover intraprendere. Ma i nostri protagonisti quelle scelte le hanno dovute fare e quei sacrifici hanno come vittima uno degli elementi fondanti della vita di tutti noi. La Famiglia. Perché è vero che Il Grande Gioco parla di calcio, ma è ancora più giusto dire che parla ‘attraverso’ il calcio”.
“Questa serie – aggiungono i due registi – ci offre l’opportunità di sbirciare dietro le quinte di un ambiente esclusivo, di spiare per la prima volta le conversazioni tra dirigenti, calciatori e procuratori. In qualche modo, stiamo violando qualcosa di sacro e misterioso. Stiamo svelando l’essenza del Grande Gioco del calcio”.
“Il Grande Gioco racconta il mondo del calcio contemporaneo, il “gioco più bello del mondo”, attraverso i procuratori, coloro che gestiscono gli interessi dei calciatori come autentici consulenti finanziari, brokers che invece di trattare titoli trattano trasferimenti di campioni da una squadra all’altra. Tutto questo durante il periodo di fuoco più eccitante, sexy, nevrotico, ansiogeno, epico e drammatico, folle ed eccentrico che il mondo dello showbusiness calcistico viva: la stagione del calciomercato”, sottolinea lo sceneggiatore Giacomo Durzi.
La serie, sottolinea Sonia Rovai, Senior Director Original Productions Sky Studios, “a prima vista può sembrare una serie sullo sport più seguito al mondo e il mercato che lo riguarda, ma già dai primi minuti si capisce che è qualcosa in più. È uno sguardo inedito sul mondo del calcio italiano e internazionale, la cui facciata più nota è fatta di campioni, match, tifoserie, sudore e lacrime. Uno sguardo che qui si spinge fin dietro le quinte di questo magico gioco, tra sì feste, auto sportive e ville di lusso, ma che arriva anche al cuore del vero grande gioco: quello condotto dai procuratori attraverso le loro trattative. Un business ad altissimo tasso adrenalinico con cui si gioca il destino non solo dei singoli giocatori, ma di intere squadre. A questo punto di vista del tutto originale si unisce una grande saga familiare: un padre padrone, una figlia ambiziosa, un figlio autodistruttivo, un genero brillante rinnegato, tutti pronti a dar vita a una vera e propria guerra di successione”, aggiunge.
“La vocazione e l’ambizione di Èliseo entertainment è quella di fare prodotti sempre più internazionali ma che mantengano una forte identità italiana. Quando abbiamo cominciato a lavorare a Il Grande Gioco, ci siamo resi conto che si trattava di un prodotto che aveva proprio le caratteristiche che stavamo cercando”, sottolinea Luca Barbareschi. ‘Il Grande Gioco’, aggiunge l’attore-produttore, era “un progetto complicato” ma “offriva un’occasione unica: quella di raccontare il mondo del calcio da un’angolazione inedita, quella del mondo del calciomercato, dei procuratori, di tutto quello che accade fuori dal campo e senza il quale però anche il campo non sarebbe lo stesso. Il Grande Gioco svela un dietro le quinte di cui si parla e si legge molto ma che quasi mai si ha l’occasione di vedere in azione”.
“Non erano molti i network che avessero l’audacia di misurarsi con un progetto così complesso ed è stata una fortuna trovare Sky: un partner coraggioso, con uguali ambizioni e un’identica visione del progetto da cui poi è derivato il titolo, perché Il Grande Gioco è in definitiva il gioco stesso della vita con cui ognuno dei nostri personaggi sarà chiamato a confrontarsi”, conclude Barbareschi.