Il tempo di sottolinearne l’equivoca traduzione, ed ecco che la frase interna al ’Padre Nostro’, discussa da Papa Francesco (“Non ci indurre in tentazione”), sarà sostituita dalla più logica “Non lasciarmi cadere nella tentazione”, come per altro è stata inizialmente tradotta in altri paesi, come ad esempio la Francia. Bergoglio lo fece notare qualche setimana fa, nel corso di ’un’intervista con il cappellano del carcere di Padova don Marco Pozza: “non è Dio che ci induce in tentazione”, replicò giustamente il Santo Padre. Ed ora, come ha annunciato mons. Nunzio Galantino, dopo averne discusso nell’ambito del Consiglio Episcopale Permanente, verrà apposta la ’correzione’, insieme alla revisione del Messale. In realtà, ha tenuto a sottolineare il segretario generale della Cei, la frase “Non lasciarmi cadere nella tentazione” era già stata inserita dal 2008 nella traduzione della Bibbia, anche se in Italia ha prevalso ’l’abitudine’ alla storica versione. “I vescovi italiani – ha riferito mons. Galatino – hanno scelto di collocare il tema unitamente alla revisione del messale e appena sarà pronta ci sarà anche la nuova formulazione del Padre nostro. Ma non si facciano drammi attorno all’argomento”.
M.