(Adnkronos) – La Corte di Cassazione ha confermato questa sera in via definitiva la condanna per l’ex carabiniere Marco Camuffo, stabilendo la riduzione della pena a 4 anni e 4 mesi di reclusione, per la vicenda della violenze sessuale a due studentesse statunitensi 21enni avvenuta la notte tra il 6 e il 7 settembre 2017 a Firenze, dopo averle riaccompagnate con l’auto di servizio nella loro casa fiorentina, in Borgo Santi Apostoli.
La sentenza della Suprema Corte è inferiore di due mesi rispetto ai 4 anni e 6 mesi inflitti dalla Corte di appello di Firenze il 4 febbraio 2021. In primo grado, l’11 ottobre 2018, il Tribunale del capoluogo toscano aveva condannato l’ex appuntato scelto Camuffo con rito abbreviato a 4 anni e 8 mesi.
Sempre oggi la Corte d’appello di Firenze ha confermato la condanna ma ha ridotto la pena da 5 anni e 6 mesi di reclusione a 4 anni per Pietro Costa, l’altro ex carabiniere accusato di aver violentato le due studentesse statunitensi. La diminuzione di due mesi della pena è stata decisa dai giudici d’appello escludendo l’aggravante della violazione dei doveri d’ufficio, reato per il quale Costa era già stato condannato dal Tribunale militare, come del resto anche Camuffo.
Le due studentesse Usa denunciarono subito i due carabinieri Camuffo e Costa, che la notte tra il 6 e il 7 settembre 2017 erano di pattuglia, che le avevano incontrate fuori da una discoteca al piazzale Michelangelo. Riportate a casa con l’auto di servizio, i due militari dell’Arma entrarono nel palazzo dove, approfittando dello stato di ubriachezza delle due giovani, fecero sesso con loro. Camuffo e Costa, messi anche alle strette da elementi di prova quali il dna sulle tracce di sperma rinvenute sugli abiti delle ragazze, ammisero di aver avuto rapporti sessuali con le due studentesse, ma hanno sempre sostenuto che le studentesse erano consenzienti.
Per l’accusa, sostenuta in primo grado dal pubblico ministero Ornella Galeotti, che condusse le indagini, i due carabinieri avrebbero agito abusando della qualità di carabiniere in servizio e avrebbero violato gli ordini impartiti dai superiori. Entrambe le ragazze salirono, sempre secondo l’accusa, “illegittimamente” a bordo della Fiat Bravo del 112. Le due studentesse risultarono, alla rilevazione effettuata alle 6.51 del mattino del 7 settembre, in stato di ebbrezza alcolica, con 1.68 grammi di alcol per litro una e 1.59 per l’altra. Secondo il capo d’imputazione notificato a conclusione delle indagini, i due carabinieri avrebbero violentato le due ragazze agendo in modo “repentino e inaspettato”.