(Adnkronos) – Il ‘Non Profit’ è una realtà di fortissimo valore sociale ma ancora sotto assicurato. E’ quanto emerge dall’indagine ‘Il Non Profit in evoluzione’ realizzata da Cattolica Assicurazioni, società del Gruppo Generali, in collaborazione con il Cesen, Centro Studi sugli Enti ecclesiastici e sugli altri enti senza fini di lucro dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e Innovation Team.
Lo studio, in particolare, ha messo in evidenza la peculiarità e complessità dei rischi degli Enti Non Profit, che presentano importanti elementi di specificità rispetto al settore for profit: si pensi ad esempio al caso dei volontari e degli amministratori. Su un totale di circa 5,5 milioni di volontari coinvolti, non tutti sono stati assicurati: attualmente il 17,5% delle realtà potenzialmente soggette agli obblighi assicurativi conferma di non aver ancora sottoscritto le polizze previste dalla Riforma, con evidenti conseguenze, in caso di sinistro, in capo all’organizzazione e ai suoi amministratori. Poco sentita, inoltre la minaccia del cyber risk: solamente il 4,5% degli intervistati ha dichiarato di aver sottoscritto una polizza specifica per questa copertura.
Il Rapporto, svelato nel corso dell’evento ‘In 4 per Voi – Conoscere, Accompagnare, Proteggere, Sostenere il Non Profit’, svoltosi alla Torre Generali CityLife di Milano, punta a rafforzare la sostenibilità delle organizzazioni attraverso la ricerca di un equilibrio tra appropriate scelte di governance, assetti organizzativi funzionali all’attrazione di nuove risorse e adeguate strategie di gestione dei rischi. Gli Enti Non Profit e di Terzo Settore, adeguandosi alle sollecitazioni contenute nella Riforma del Terzo Settore, vivono un momento di forte evoluzione, chiamati a compiere il decisivo passaggio in termini di professionalità della gestione, capacità di fare rete e valutazione dei risultati.
Nuovi imperativi in nome della sostenibilità nel tempo: i soggetti apicali degli Enti e le imprese sociali devono dotarsi di adeguate coperture relative all’attività dei volontari e degli amministratori e a garanzia del proprio patrimonio, oltre a ricorrere a strumenti di tutela contro nuovi rischi, quali cyber risk, protezione dei dati e forme di welfare assicurativo. L’obbiettivo dovrà essere quello di superare il grado di sottoassicurazione che caratterizza questo settore, in linea con tutti i segmenti del mercato assicurativo danni non auto in Italia.
Una sfida anche per le imprese assicuratrici, che sono chiamate a ‘proporzionare’ le soluzioni alle peculiarità di questi Enti, evitando di riproporre modelli e approcci propri delle imprese for profit e curando il design dei prodotti, sia in termini di caratteristiche contrattuali che di pricing. Dal canto loro, per gli Enti, cresce l’interesse a interloquire con assicuratori in grado di conoscerne l’operatività e di formulare proposte ‘su misura’, ad oggi ancora poco diffuse.
L’indagine, basata sulla lettura dei dati quantitativi disponibili dell’Istat e un’analisi qualitativa svolta attraverso interviste, focus group e una survey estensiva nei confronti di un campione di circa 500 organizzazioni, ha inteso mappare un mondo interessato da profonde trasformazioni e comprenderne le sfide che dovrà affrontare. L’insieme dei risultati acquisiti è stato rielaborato alla luce di tre paradigmi che rappresentano gli aspetti su cui le organizzazioni Non Profit dovranno misurarsi in futuro: stabilità, efficacia e gestione del rischio.
Stabilità, intesa come l’esigenza degli Enti di dotarsi di assetti giuridici e organizzativi conformi alle proprie necessità e alla disciplina vigente. Il Rapporto evidenzia l’importanza per gli Enti di essere in grado di compiere valutazioni adeguate, anche alla luce della Riforma e delle opportunità offerte, prima fra tutti la scelta della tipologia di Ets. È indispensabile conoscere la propria collocazione strategica per dotarsi di un adeguato assetto giuridico e istituzionale, valorizzando il proprio ruolo nei confronti del sistema, delle Pubbliche Amministrazioni, delle realtà for profit.
Efficacia, intesa come la capacità di raggiungere i propri obiettivi attraverso un’adeguata gestione delle risorse. Nel Rapporto emerge come la sfida dell’efficacia passa oggi dalla capacità di ottenere e gestire con maggiore professionalità risorse finanziarie, potenzialmente più numerose rispetto al passato: fondi pubblici, donazioni private, ricavi da attività commerciali, 5xmille. A fronte di questo, il settore è posto davanti a nuove esigenze: aumentare la trasparenza, cooperare con la Pubblica Amministrazione, digitalizzarsi, attrarre e valorizzare le risorse occupazionali, gestire e tutelare i volontari.
Gestione del rischio. Lo studio ha messo in evidenza la peculiarità e complessità dei rischi degli Enti Non Profit, che presentano importanti elementi di specificità rispetto al settore for profit: si pensi ad esempio al caso dei volontari e degli amministratori. Grazie allo specifico know-how acquisito nel corso degli anni, la Compagnia ha predisposto la prima soluzione modulare e dedicata (Cattolica&Non Profit) per la protezione dei beni, del patrimonio e delle persone con una combinazione tra le varie garanzie e somme assicurate personalizzabili. Con l’obiettivo di mettere in circolo il valore, creato, infine, Cattolica Assicurazioni e Fondazione Cattolica hanno lanciato l’iniziativa ‘Una mano a chi sostiene’ riservata ai progetti che valorizzano l’unicità delle persona come leva per il progresso della comunità. Sulla bassa di un bando promosso da Fondazione Cattolica del valore complessivo di 500 mila euro, i progetti ritenuti più innovativi nel rispondere ai bisogni collettivi emergenti e, allo stesso tempo, maggiormente capaci di autofinanziarsi e crescere nel tempo, saranno sostenuti con un’erogazione.