La’Buona scuola’ del governo di Matteo Renzinon piace agli studenti. Che, mercoledì 12 marzo, sono scesi in piazza in oltre 30 città al grido di «Non un passo indietro». Epicentri della mobilitazione sono stati Torino, Milano, Bologna, Roma, Napoli, Catania, Cagliari. Qui gli studenti hanno ribadito all’esecutivo che la buona scuola è solo quella «laica, aperta, democratica». Per l’occasione sono stati creati anche alcuni hashtag per seguire la mobilitazione sui social network: #12m #nonunpassoindietro #megliolalip.La piazza più calda è stata Milano, dove gli studenti hanno lanciato uova e vernice contro gli agenti delle forze dell’ordine in tenuta anti-sommossa. Passando da largo Cairoli dove è stato installato l’Expo Gate, i giovani hanno imbrattato la struttura, dopo che gli agenti della Digos avevano già monitorato alcuni gruppi mentre compravano le uova. La protesta s’è poi spostata davanti al palazzo della Regione, dove gli studenti hanno continuato a manifestare. Uno di loro è stato fermato dalla polizia durante il corteo e portato in questura per accertamenti..Nella Capitale, il corteo è partito da piazza della Repubblica dietro lo striscione con scritto: «12 marzo una generazione che non si arrende». I manifestanti hanno acceso fumogeni colorati e urlato al megafono: «Questo è l’ennesimo attacco alla scuola pubblica. Torniamo in piazza per riappropriarci dei nostri diritti. La Grecia è un esempio da seguire per la lotta contro l’austerity. Siamo un fiume in piena e non ci fermeranno»..A Torino, sono scesi per strada alcune centinaia di studenti. Ad aprire il corteo uno striscione con la scritta «Stop buona scuola, un passo indietro». Obiettivo dei manifestanti è stato il Miur, dove altri giovani hanno dato vita a un flash mob vestiti da clown per «rivendicare una scuola che sia buona per davvero e non le pagliacciate che sono uscite in queste settimane sui giornali».