Quella terribile la notte furono sia vittime che testimoni dell’uso eccessivo, indiscriminato e chiaramente sproporzionato della forza”, ed oggi la Corte europea dei Diritti dell’Uomo – riscontrando la violazione dell’Art 3 della Convenzione europea dei Diritti Umani (riguardante la proibizione della tortura e di trattamenti inumani o degradanti), così come stabilito al termine del giudizio del 2015, ha dichiarato che nel corso del blitz che, il luglio del 2001, gliagenti del VII Nucleo Antisommossa effettuarono allinterno della alla scuola Diaz (durante il G8 di Genova), furono compiuti veri e propri atti di tortura contro gli occupanti. A ricorrere al giudizio della Corte sono stati 42 manifestanti Motivo per il quale, la Corte di Strasburgo ha stabilito chel’Italia dovrà risarcire a ciascuna delle 29 vittime del pestaggio, somme che vanno dai 45mila ai 55mila euro. Questo perché i manifestanti non opposero alcuna resistenza alla polizia (la maggior parte di loro era infatti sdraiati o seduti a terra), e malgrado ciò vennero “sistematicamente pestati dagli agenti. Ma non solo: secondo la Corte infatti, i procedimenti legali che le autorità italiane intrapresero nei confronti degli agenti ritenuti responsabili del violento blitz, furono inadeguati, tali da stigmatizzare addirittura l’inadeguatezza del sistema legislativo italiano riguardo le sanzioni contro gli atti di tortura. Intanto oggi alla Camera, la commissione Giustizia ha terminato l’esame delddl tortura, votando il mandato al relatore Franco Vazio (Pd) a riferire in Aula lunedì prossimo26 giugno, per la discussione generale. In Commissione sono stati respinti tutti gli emendamenti.
M.