La battaglia tra scafisti sarebbe stata causata dal rifiuto dei profughi, e dell’ equipaggio del natante poi affondato, di trasbordare su di un imbarcazione inadeguata a reggere il numero dei passeggeri. La conferma definita di questa ipotesi, potra’ venire solo al termine delle indagini condotte dallo SCO e dalla Squadra Mobile di Ragusa che procedono con la completa collaborazione delle autorita’ giudiziarie e di polizia di piu’ Stati, tra cui Egitto, Grecia e Malta.
La Marina militare e le Capitanerie di porto collaborano per individuare il punto in cui il naufragio si e’ verificato, valutando di conseguenza, la possibilita’ di recupero del relitto e delle salme. Gli immigrati che stanno rendendo dichiarazioni sono attualmente tutelati. Il materiale probatorio raccolto nell’ambito di altre indagini, e quello che si va oggi consolidando, permettono significativi progressi nell’individuazione della struttura criminale responsabile dell’evento, un fatto che spinge gli investigatori a tenersi piu’ abbottonati possibile. Secondo le autorita’ di polizia e giudiziarie quanto accaduto in mare “se interamente confermato sarebbe di eccezionale gravita’”.