“Le istituzioni, grazie all’opera meritoria dei suoi uomini, sono riuscite a definire una verità giudiziaria, giungendo alla condanna degli esecutori e portando alla luce la matrice neofascista dei terroristi”. Inizia così il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel giorno del ricordo della strage di Bologna.
“L’impegno profuso non è riuscito, tuttavia, a eliminare le zone d’ombra che persistono sugli ideatori dell’attentato. – ribadisce il presidente – È una verità che dovrà essere interamente conquistata, per rendere completa l’affermazione della giustizia”.
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“Ancora oggi è impossibile, e inammissibile, dimenticare. Ciò impone un esercizio della memoria collettivo: un dovere di piena verità e giustizia che, dopo 39 anni, non ammette ulteriori ritardi ed esitazioni”.
Alle parole del Capo dello Stato segue la nota congiunta dei presidenti del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e della Camera dei Deputati Roberto Fico.
“Una democrazia, – prosegue la nota – per essere tale, non teme la verità e, dunque, non può convivere con ambiguità, depistaggi e colpevoli lacune di una giustizia negata”.
Nella nota si ribadisce l’impegno delle due Camere “a portare avanti il processo di declassificazione e digitalizzazione dei documenti delle Commissioni di inchiesta”.
Su questo tema si è svolto quest’oggi un tavolo. Si punta a “realizzare un portale unico parlamentare in cui rendere disponibili atti precedentemente classificati o comunque non direttamente accessibili al pubblico”.
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Il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, si rivolge al presidente Mattarella “perché incoraggi a rimuovere il segreto su alcuni documenti che aprono squarci di verità”. Lo invita a tradurre “la sua giusta richiesta di oggi in atti a cui anche il governo si possa uniformare”
Per il parlamentare, che è anche membro della commissione d’inchiesta sul caso Moro, desecretare i documenti “è doveroso per poter far emergere quanto è accaduto”.
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