Si è svolto oggi, da parte del giudice della quinta Corte d’Appello di Milano Pietro Caccialanza, linterrogatorio di Abdel Majid Touil il ventiduenne, arrestato a Milano per la strage di Tunisi. Il giovane, da tre giorni al sesto raggio di San Vittore in una cella da solo, avrebbe continuato a ripetere: “Sono innocente, non c’entro nulla, non mi spiego come questo errore sia potuto accadere”. Lo ha riferito il suo legale, l’avvocato Silvia Fiorentino. “Da febbraio, quando sono arrivato, sono sempre rimasto in Italia”, ha spiegato Touil. Ha detto di essere arrivato in Italia dalla Libia per ricongiungersi con la sua famiglia. Il giovane è “provato e spaventato”, ha spiegato il suo legale. Compatibilmente con la sua condizione di “carcerato innocente”, ha aggiunto, “sta bene”. Nel frattempo l’insegnante di italiano di Abdelmajid Touil, conferma che il ragazzo “il 16 e il 19 marzo era in classe”. A dirlo è Flavia Caimi, una docente dell’istituto R. Franceschi di Trezzano sul Naviglio (Milano). “Questo è il quaderno su cui mio fratello studiava italiano. C’è la pagina del 19 marzo. Come avrebbe fatto a rientrare dalla Tunisia?”. A parlare è Abderazzak Touil, il fratello del giovane. Abderazzak mostra il quaderno, che non fa parte del materiale sequestrato finora. Partono dai primi di marzo e arrivano fino ai primi di aprile le date delle lezioni appuntate. La Procura di Milano in base ai registri della scuola frequentata da Touil e alle testimonianze dei docenti nel frattempo aveva accertato proprio che sarebbe stato in Italia sia nel giorno della strage che in quelli precedenti e successivi. Per il momento però le forze dellordine preferiscono non divulgare altre informazione mentre continuano le indagini.