La sclerosi multipla non deve impedire a chi ne è colpito di fare ciò che gli sta più a cuore, di realizzare i propri sogni e di raggiungere i propri obiettivi. Un monito che oggi, a un anno e mezzo dall’inizio della pandemia da Covid-19, è ancora più forte e deve spingere chi convive con la malattia a non arrendersi mai e a continuare il proprio percorso di cura. Questo il ‘fil rouge’ che lega le testimonianze al centro della campagna “Scacco Matto. Storie audaci di persone con Sclerosi multipla”, realizzata da Novartis Italia in collaborazione con Aism – Associazione italiana sclerosi multipla e un team di esperti clinici.
Racconti video che vogliono essere d’ispirazione per tutte quelle persone che hanno vissuto la diagnosi e, più di recente, la malattia durante l’emergenza Covid-19, come un motivo di arresto, mostrando che i limiti imposti dalla malattia si possono superare. Il viaggio a piedi in solitaria di Stefano, i 100 giorni in moto direzione Capo Nord di Alessio, il successo professionale di Chiara – che ha rilevato l’azienda di famiglia – e di Marco – che con il suo timbro da tenore è stato applaudito in tantissimi teatri – così come il desiderio di maternità avverato di Anna, il coraggio di Simone nel partecipare all’Ironman e la voglia di Valentina di aiutare chi come lei vive con la sclerosi multipla. Le storie vivranno sulla pagina Facebook BrainzoneIt di Novartis e sul sito www.livinglikeyou.com/it/scacco-matto.
Esperienze personali – si legge in una nota – che raccontano come, con determinazione e con il giusto sostegno, sia possibile riprendersi quegli spazi che si immaginano perduti a causa della malattia e dei limiti imposti dal lockdown, mettendo a segno la propria mossa vincente, lo scacco matto, che pone all’angolo la sclerosi multipla.
“La metafora scacchistica ben rappresenta la partita che una persona deve giocare contro la Sclerosi multipla (Sm) dal momento della diagnosi: come le partite a scacchi più difficili si vincono grazie a una buona strategia d’attacco e di difesa, mista ad una grande capacità di adattamento, allo stesso modo nella difficile partita contro la malattia servono coraggio e determinazione, un rapporto di fiducia con il proprio medico, il sostegno dei propri cari”, commenta Luigi Lavorgna, neurologo dell’Aou ‘Luigi Vanvitelli’, Chair del gruppo di studio ‘Digitale’ della Società italiana di neurologia (Sin). “E’ grazie ad essi che i pezzi sulla scacchiera (terapia, riabilitazione, supporto, lavoro, hobby, etc.) possono muoversi prevedendo e bloccando le mosse dell’avversario, avvicinando così il giocatore alla vittoria”, sottolinea.
Le storie di ‘Scacco Matto’ toccano tutti gli aspetti della vita, da quello professionale a quello più intimo e personale, come la genitorialità, e raccontano tutti gli ambiti in cui la Sm spesso rappresenta un limite. A questo avversario all’apparenza imbattibile nell’ultimo anno si è unita anche l’emergenza sanitaria da Covid-19: secondo il Barometro Aism tra gli effetti più gravi della pandemia c’è sicuramente l’impatto psicologico. A una diffusa carenza di assistenza psicologica a distanza si sono infatti unite situazioni di forte isolamento sociale, ansia e depressione, sia per le persone con Sm che per i loro caregiver, che si sono trovati a fare fronte a situazioni di forte pressione, anche legate alle difficoltà di conciliare gli impegni lavorativi a domicilio con le accresciute esigenze di cura e assistenza dei familiari, in particolare di coloro in condizioni di disabilità più severa.
“Fortunatamente, negli ultimi anni, parallelamente all’aumento delle conoscenze sui meccanismi biologici alla base della malattia, sono state individuate e sviluppate nuove opzioni di trattamento, alcune già a disposizione della classe medica, altre in arrivo”, dichiara Claudio Gasperini, coordinatore del Gruppo di studio Sclerosi Multipla della Sin. “Questo ci permette da un lato di diagnosticare più precocemente l’insorgenza della malattia e di monitorarne l’avanzamento, dall’altro di individuare la migliore soluzione per ciascun paziente, calibrando, quasi personalizzando, il percorso terapeutico alla luce dello specifico quadro clinico”.
Tra le armi per combattere la malattia, da sempre ci sono la ricerca scientifica, che permette di avere a disposizione oggi farmaci sempre più innovativi e la diagnosi precoce. Eppure solo nel 2020 a causa della pandemia si è assistito a un generale rinvio delle prestazioni sanitarie non indifferibili: l’88% dei Centri Sm ha rimandato o cancellato visite di controllo.
“Come dimostrano le storie dei nostri protagonisti, la Sm è una patologia imprevedibile e complessa che incide sia sul benessere fisico che emotivo della persona”, sottolinea Marinella Clerico, responsabile Ssd patologie neurologiche specialistiche, Aou San Luigi Gonzaga e professoressa associata del Dipartimento di Scienze cliniche e biologiche all’Università di Torino. “L’approccio terapeutico deve pertanto essere olistico e multidisciplinare e prevedere sia l’assunzione continuativa di trattamenti farmacologici, ma anche un percorso personalizzato di riabilitazione grazie al coinvolgimento di diversi operatori sanitari (fisiatra, neurologo, fisioterapista, terapista occupazionale, logopedista, infermiere, psicologo, assistente sociale, urologo, sessuologo, neuropsicologo, oculista), ciascuno specializzato nel proprio ambito di applicazione””.
“La sclerosi multipla è sicuramente un avversario temibile, di cui è difficile prevedere tutte le mosse e quest’anno abbiamo dovuto affrontarlo facendo fronte anche a un’altra emergenza, quella della pandemia. Quello che abbiamo passato e stiamo affrontando avrà un prezzo, ma vogliamo continuare a lottare per un mondo senza Sm. Oggi non possiamo ancora batterla completamente ma, grazie ai trattamenti, alla ricerca e all’aiuto che può arrivare dal proprio nucleo familiare e sociale, le persone con Sm possono riuscire a mantenere o riconquistare una buona qualità di vita con un’aspettativa non distante da chi non è affetto da questa patologia”, commenta Francesco Vacca, presidente nazionale Aism. Con questa campagna “vogliamo celebrare le vittorie raggiunte da persone con Sm, persone che nella loro normalità sono straordinarie e possono essere d’esempio per tanti altri, soprattutto per i giovani che rischiano di isolarsi e non reagire alla malattia”.
“Il fatto che la Sm colpisca un numero elevato di giovani e che porti progressivamente a disabilità fisica e cognitiva fa sì che possa essere considerata una vera e propria emergenza sanitaria: oltre ad incidere sullo stato di salute complessivo dei pazienti, interferisce con la formazione scolastica, la vita professionale, quella sociale ed impatta sull’autonomia dell’individuo, persona fragile che necessita di un’ampia assistenza”, conclude Gioacchino Tedeschi, presidente Sin. “L’emergenza Covid-19 si è sovrapposta all’emergenza sclerosi multipla. Oggi ci auguriamo – conclude – che, come la scoperta dei vaccini ci sta aiutando ad uscire alla pandemia, allo stesso modo la ricerca scientifica sulla sclerosi multipla compia ulteriori passi avanti”.