Storie bastarde, divertente come eravamo al Ghione

    Al Teatro Ghione ripercorrendo il vissuto di una generazione cresciuta a cavallo dei Settanta, per ridere amaramente rispetto ad un vissuto caratterizzato da una trasversalità sociale che ci disegna tutti così uguali, pur essendo al tempo stesso invece incredibilmente lontani.
    E’ quanto rivelano queste ‘Storie bastarde’, firmate da Ariele Vincenti (che le dirige anche), e Fabio Avaro, rappresentate da Fabio Avaro con l’ausilio de ‘La Zanzara’.
    Uno spettacolo che nasce e si evolve ad Ostia, quella dell’omicidio di Pier Paolo Pasolini, negli anni di relativa distinzione sociale, quando l’adolescenza aveva un solo colore e mille altri diversi connotati caratteriali o sociali. Una sorta di colorito ‘come eravamo’, che attraverso un percorso antropologico a comportamentale, racconta a ritroso l’evoluzione caratteriale delle componenti – umane – su cui si fonda un quartiere. Memorie ‘vere’, animate da tanti diversi personaggi capaci di intersecarsi l’un l‘altro pur rimanendo ciascuno un preciso punto di riferimento.
    Da vedere questo interessante ‘Storie bastarde’, come dicevamo, da domani fino a domenica al Teatro Ghione di via delle Fornaci,37. Biglietti a partire da 23 euro, tute lesere alle 21, la domenica alle 17. Info:06 6372294 – www.teatroghione.it
    Max