Il segretario della Salute statunitense, Alex Azar, è atterrato a Taipei, capitale di Taiwan. Si tratta di una visita storica, la prima di un alto funzionario americano nell’isola dal 1979, anno della rottura dei rapporti diplomatici.
Azar incontrerà il ministero degli Esteri e della Sanità e si intratterrà in un colloquio con la presidenza dell’ex isola di Formosa, Tsai Ing-Wen, ‘nemica’ storica di Pechino.
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Per questo la Cina ha commentato l’iniziativa minacciando “forti contromisure”, spiegando che si batterà per preservare il principio “una sola Cina, dogma con cui la potenza asiatica indica la propria politica internazionale nei confronti di Hong Kong, Taiwan e Macao.
Nei giorni scorsi Azar ha definito Taiwan “un modello di trasparenza e cooperazione”. Obiettivo della visita è rafforzare la partnership commerciale e sanitaria con l’isola, in particolare nella lotta al Covid-19.
In realtà esistono anche altre ragioni di natura geopolitica. Più che a Taipei, lo sguardo di Washington D.C. è rivolto a Pechino a causa del raffreddamento dei rapporti tra le due superpotenze.
Mario Bonito