“Quella che avviano gli Stati Uniti è una gigantesca sperimentazione sul campo. Bisogna essere ottimisti, bisogna però tenere conto che loro hanno vaccinato 10 volte di più di quanto non abbiamo vaccinato noi”. Così il virologo Francesco Menichetti, primario di malattie infettive all’ospedale di Pisa, commenta all’Adnkronos Salute le nuove linee guida dei Centers for Disease and Prevention (Cdc) Usa che prevedono per i completamente vaccinati un ritorno in toto alla vita normale, senza mascherine né distanziamento sociale.
“L’iniziativa degli Stati Uniti – sottolinea Menichetti – si basa sul presupposto che il vaccino abbatta efficacemente la trasmissione del virus, cioè non solo prevenga la malattia, ma abbatta il contagio o comporti un contagio non clinicamente significativo. E’ un presupposto plausibile – ammette in virologo – seppure non ha quelle evidenze così incardinate e consolidate che sarebbero necessarie”. Per questo, aggiunge, “è una decisione che secondo me è discutibile”.
“Il vaccino anti-Covid a piattaforma adenovirale tipo AstraZeneca o Johnson&Johnson può perdere efficacia a causa degli anticorpi che vengono prodotti nei confronti dell’adenovirus. Quindi l’ipotesi di fare richiami con vaccini con diversa piattaforma, a Rna messaggero, può avere un senso. Anche in questo caso si prende atto di sperimentazioni che sono importanti, ma sono preliminari”, ha detto ancora Menichetti commentando uno studio britannico che attesta la sicurezza del mix AstraZeneca-Pfizer per la prima e la seconda dose.
“Comunque si tratta di vaccini efficaci in grado di sollecitare o la prima risposta o la memoria immunologica, quindi – sottolinea Menichetti – in modo laico non mi sentirei né di consigliarlo né di sconsigliarlo”. Ma se qualcuno che ha fatto la prima dose di AstraZeneca avesse riserve nel fare il richiamo, “chiarendo che la seconda dose non è assolutamente più pericolosa della prima e che se non si hanno avuto problemi può essere fatta con tranquillità, io credo che, con lo stesso intervallo a 3 mesi, potrebbe accedere anche a un vaccino a mRna. Questo però – precisa – dipenderà dalla disponibilità dei vaccini e dalle politiche che si intenderà attuare. Ma – rileva il virologo – il generale Figliuolo, sebbene militare, mi pare stia dimostrando una grande flessibilità. E dunque – conclude Menichetti – se ce ne fosse la possibilità, io non sarei scandalizzato né mi sentirei di estrarre il cartellino rosso”.