(Adnkronos) – Abolire l’isolamento per i positivi a Covid-19? Le parole del sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, su un possibile provvedimento a breve in merito fanno discutere, creando una spaccatura tra gli esperti che, comunque, sono soprattutto contrari all’abolizione della quarantena nei prossimi giorni.
PREGLIASCO – “Direi che prima di liberare i positivi sarà meglio aspettare un attimo” dice il virologo Fabrizio Pregliasco. “Il trend mostra come ci sia un incremento ormai da tre settimane”, spiega il medico all’Adnkronos Salute, tenendo a “ribadire che siamo in una fase di transizione, con onde che sperabilmente non dovrebbero incrementare troppo gli aspetti più tristi della malattia, grazie alla gran quota di vaccinati. Però non sottovalutiamo la situazione”.
La crescita dell’incidenza, e questa settimana anche un po’ di Rt e ricoveri non in terapia intensiva, “dipende da diversi fattori”, sottolinea il docente di Igiene dell’università Statale di Milano, direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi: “La libertà maggiore che ci siamo concessi, perché per certi versi era necessario ed era il momento per farlo, sicuramente gioca un ruolo perché significa maggiori occasioni di entrare in contatto con altre persone” e “sappiamo che ogni contatto comporta un certo rischio. Pregliasco invita dunque ad “aspettare a eliminare l’isolamento per i positivi, anche se è chiaro che è un’azione non completamente incisiva – osserva l’esperto – perché molti positivi in realtà non li vediamo, visto che non si sottopongono a un tampone ‘ufficiale’ e quindi non si fanno tracciare”.
SILERI – “Credo sia prematuro farlo, nel senso che arriveremo ad abolirlo, ma al momento è presto. Pensate a un positivo che va in una Rsa…” risponde il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, ospite di ‘Un giorno da pecora’ su Rai Radio1. “Con Omicron 5 nella stragrande maggioranza dei casi i sintomi sono lievi”, diciamo come “la peggiore influenza che si sia mai avuta”. La circolazione del virus Sars-CoV-2, intensa anche a giugno quando ci si aspettava una sua minore presenza, non dipende dall’addio alle restrizioni: l’ondata “ci sarebbe stata lo stesso, come c’è stata in altri Paesi. Togliere le restrizioni magari ne accelera un po’ la diffusione, ma non diamo la responsabilità all’addio alle limitazioni. E’ un virus mutevole che si diffonde di più e con dei sintomi molto lievi”. “E’ vero che i virus di tipo influenzale respiratorio circolano soprattutto nel periodo autunnale-invernale. E Sars-CoV-2 sta continuando a circolare e a modificarsi”, ha evidenziato. Dobbiamo anche ricordare, però, che alcuni “virus del raffreddore o parainfluenzali sono presenti anche ad agosto: fa parte della nostra convivenza con loro”.
RICCIARDI – “Una pessima idea” la proposta di eliminare la quarantena per i positivi al Sars-Cov-2″. A dirlo all’Adnkronos Salute Walter Ricciardi, docente di Igiene all’università Cattolica e consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza. “Il testing, il tracciamento, l’isolamento sono tutte misure essenziali per il controllo dell’epidemia. E nel momento in cui si perde il controllo della circolazione virale il rischio è imbattersi nel problema solo quando chi si infetta viene ricoverato o muore”. Per Ricciardi, “se si vuole controllare l’epidemia, bisogna seguire i canoni che ormai da centinaia di anni vengono insegnati in sanità pubblica. Sono criteri elaborati in Italia, dalla Serenissima Repubblica di Venezia nel 1500, insegnamenti consolidati ed efficaci. Non seguire testing, tracciamento e isolamento significa permettere che aumenti il numero delle persone contagiate, dei malati, dei morti e prolungare gli effetti negativi della pandemia anche in termini di economia”.
LOCATELLI – I tempi sono maturi per l’eliminazione dell’obbligo di isolamento per le persone positive a Covid? “Il governo farà le valutazioni e prenderà poi le decisioni che ritiene più opportune. È chiaro che se circolano liberamente soggetti infetti, poi, è ovvio che possono contribuire significativamente alla curva dei contagi”. È cauto il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) Franco Locatelli, oggi a Milano, a margine di un meeting all’Istituto nazionale tumori (Int) sulla svolta delle Car-T, strategia terapeutica che trasforma le cellule immunitarie in killer di cellule tumorali. Locatelli ribadisce: “È chiaro che i soggetti che sono infetti possono contagiare”. Il presidente del Css, quindi, aspetterebbe a procedere con un allentamento su questa misura? “Quel che ho detto è precisissimo”, ribadisce.
ANDREONI – “Togliere la quarantena per i positivi al Covid può creare situazioni di ulteriore diffusione del virus, quindi all’ipotesi” che arriva dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa “dico no in termini assoluti e generali. Poi un domani quando il virus davvero diventerà un raffreddore si potrà anche discutere. Ma oggi rischiamo di far circolare un virus che può mutare e portarci varianti nuove e pericolose”. Così all’Adnkronos Salute Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit). “Siamo ancora in una fase epidemica particolarmente aggressiva – aggiunge Andreoni – e ci sono ancora 50-60 morti al giorno. Direi che non ci sono le condizioni per togliere l’isolamento ai positivi”.
CICCOZZI – Sull’ipotesi di dire addio all’isolamento dei positivi al Covid, avanzata dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa, “direi di aspettare ancora, vediamo l’andamento epidemico e se la sintomatologia prevalente è quella di una malattia lieve”. Così all’Adnkronos Salute Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed Epidemiologia della Facoltà di Medicina e chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma. “Non voglio chiudere la porta a questa ipotesi di Costa, ma neanche aprirla subito. Se cambiano le condizioni si potrà valutare magari sfruttando il caldo estivo, i positivi però dovranno uscire con mascherina”. “L’ideale sarebbe aspettare una discesa consolidata della curva dei casi – conclude Ciccozzi – al momento ancora siamo in una fase incerta”
MINELLI – “La quarantena rappresenta certamente la retroguardia della battaglia al nuovo Coronavirus, per quanto senza dubbio utile in un tempo in cui circolavano le varianti letali del Sars Cov-2 e ancora non c’erano i vaccini” spiega all’Adnkronos Salute l’immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud-Italia della Fondazione per la medicina personalizzata. “Oggi pensare che la corretta profilassi possa dipendere da 5 giorni o 10 di isolamento appare decisamente anacronistico, tanto più che positività e insorgenza dei sintomi non sembrano più andare di pari passo da quando sono apparse sulla scena le sottovarianti di Omicron. Ecco perché mi sento di condividere l’idea di chi ragionevolmente ipotizza di superare la misura dell’isolamento” domiciliare per i positivi.