Sembra una beffa, o piuttosto una maledizione, questa vicenda dei vaccini che, accanto alla gioia per aver individuato in breve tempo un ‘nemico all’altezza’ contro il Covid, sono invece sopraggiunti rabbia e sconforto per le vicende legate prima al ritardo dei lotti, ed ora alla ‘presunta’ pericolosità degli stessi.
Così, dopo l’inevitabile stop precauzionale all’inoculazione delle dosi AstraZeneca, sulle quali sta indagando l’Ema, proprio quando la maggior parte dei paesi era riuscita ad organizzarsi per accelerare le vaccinazioni di massa, ora si rischia di dove un pericolo quanto irritante fermo. Motivo questo che ha indotto la Commissione Ue a rivolgersi urgenteente alla BioNTech/Pfizer, ‘supplicando’ la consegna ‘anticipata’ di 10 milioni di dosi di vaccino anti-Covid, inizialmente accordata per il secondo trimestre del 2021.
Come ha rimarcato stamane ai media Ursula van der Leyen (nella foto), presidente della Commissione, diviene ora “critico il secondo trimestre per il dispiegamento delle nostre strategie vaccinali negli Stati membri. Questi 10 milioni di dosi accelerate – ha quindi spiegato la presidente – porteranno il totale delle dosi nel secondo trimestre sopra i 200 milioni. E’ un’ottima notizia: questo darà agli Stati membri un margine di manovra e consentirà di colmare mancanze nelle consegne”.
Come dicevamo, la proposta che la Commissione ha presentato alla Pfizer (che dovrà essere approvata dal comitato direttivo, a rappresentanza di tutti i paesi membri), chiede l’anticipo della consegna di 10 milioni di dosi, previste nell’ambito dell’opzione di acquisto precedentemente stipulata, in merito alle 100 milioni di dosi del vaccino, la cui consegna era stata fissata per il terzo e quarto trimestre 2021.
Dunque, come ha riferito il portavoce Ue, Eric Mamer, l’obiettivo, per il secondo trimestre, è di poter disporre di “300 milioni di dosi, che è la cifra “complessiva per tutte le compagnie”, come Pfizer/BioNTech, Moderna, AstraZeneca, Johnson & Johnson, cioè quelle che distribuiscono sieri approvati. A chi chiede se nelle 300 mln siano incluse anche le 55 mln di dosi J&J, Mamer precisa sì, per una “una stima complessiva”, tenendo a rimarcare che “la situazione è in costante “evoluzione“.
C’è però da ricordare che la stessa J&J ha già premesso che le consegne, pur iniziando dalla prossima metà di aprile, potrebbero avere invece problemi nella regolarità, proprio nel secondo trimestre. Tuttavia l’azienda farmaceutica ha confermato che, in ogni caso, entro la fine del 2021 avrà consegnato all’Europa 200 mln di dosi.
Riguardo infine alla decisione in alcuni stati di sospendere la vaccinazione con le dosi AstraZeneca, la Commissione Europea ha tenuto a far sapere che “non è coinvolta nella decisione presa”, in quanto ”non abbiamo competenze in questo campo”. Come ha infatti precisa ancora Mamer, le decisioni e le competenze relative alla sanità “sono molto chiaramente in capo agli Stati nazionali”.
Max