Oltre 600 posti di lavoro salvaguardati e un investimento di 250 milioni di euro a Catania, per produrre in una nuova struttura all’avanguardia i microchip del futuro. Un risultato ottenuto da STMicroelectronics, azienda globale leader nella realizzazione di dispositivi a semiconduttore utilizzati nel settore dell’automobile, nell’elettronica di consumo e in quella industriale. Il progetto è stato realizzato grazie al finanziamento di quasi 38 milioni di euro messo in campo da Invitalia con il contratto di sviluppo a STMicroelectronics, Cnr e Università di Catania.
“STMicroelectronics è l’azienda leader in Europa e tra le prime società al mondo per la produzione di dispositivi a semiconduttore, quelli che tutti identificano come chip. Le tecnologie e i prodotti che progettiamo e sviluppiamo si trovano in numerose applicazioni, ovunque la microelettronica possa dare un contributo positivo alla vita quotidiana delle persone. E ciò sarà ancora più vero in futuro, visto che siamo molto impegnati nella mobilità intelligente, nell’auto elettrica, nella gestione dell’energia, nell’Internet delle cose e nel 5G”, dichiara Orio Bellezza, amministratore delegato di STMicroelectronics Italia.
“L’attività manifatturiera nel settore dei semiconduttori – spiega – ha costi di impianto elevatissimi, si parla di centinaia di milioni di euro per la realizzazione delle aree di produzione e soprattutto per l’acquisto dei macchinari che hanno un altissimo contenuto di ricerca tecnologica e di automazione. Grazie al finanziamento di Invitalia, abbiamo investito più di 250 milioni di euro a Catania per un progetto molto complesso che ha permesso di espandere la capacità produttiva della linea di produzione su fette di silicio da 200 millimetri. M9 è il nome dell’edificio che ospita la nuova area di lavorazione che si è aggiunta all’esistente”.
“Sempre nell’ambito del contratto di sviluppo, guardando al futuro, abbiamo potenziato decisamente le attività di ricerca e sviluppo di eccellenza – prosegue – nel campo dei dispositivi innovativi di silicio e dei nuovi materiali compositi, il carburo di silicio e il nitruro di gallio. Non solo per STMicroelectronics ma per il mondo intero si prospettano grandi sviluppi in termini di prodotti e applicazioni appunto sul SiC e sul GaN perché questi materiali permettono di utilizzare e convertire energia con efficienze mai viste prima”.
Per l’ad di STMicroelectronics Italia, “il contributo pubblico, autorizzato anche a livello comunitario, è stato di fondamentale importanza per rendere l’investimento sostenibile in Italia, in termini di strumenti, impianti di produzione, ricerca e sviluppo, e ha ulteriormente favorito lo sviluppo di nuove competenze all’interno dell’Università di Catania e del Cnr, anch’essi aderenti al contratto di sviluppo, con cui collaboriamo intensamente da decenni”. “In termini occupazionali, il programma prevedeva la salvaguardia di più di 600 addetti – ricorda Orio Bellezza – a fronte di un organico di circa 4mila dipendenti. Di fatto, i dipendenti, nel periodo di realizzazione dell’investimento, sono aumentati di 628 unità in Sicilia, grazie alla continua capacità di innovare, a questi investimenti e ad altri che abbiamo effettuato negli ultimi anni”.
“Certo, non è semplice – ammette – far coincidere i tempi di esecuzione di due enti diversi, anche quando si tratta di due aziende. Ma guardando ai risultati possiamo senz’altro affermare che il supporto ricevuto da Invitalia è stato di fondamentale importanza nell’attrarre un investimento di questa portata e valore in Italia e in particolare in Sicilia. Ne sono felice per STMicroelectronics – conclude – ma anche per le ricadute che ha e avrà sull’ecosistema di conoscenze e competenze locali”.