Tra i fattori che, nel claustrofobico periodo della quarantena hanno letteralmente mandato su tutte le furie gli italiani, il fatto che, mentre attraverso le conferenze stampa Conte prometteva ‘l’imminente’ arrivo di bonus e fondi di sostegno alle famiglie in difficoltà (che in tanti, oggi, stanno ancora spettando), nelle nostre cassette della posta sono continuate ad arrivare – ‘regolarissime’ – le utenze domestiche. Bollette di acqua, luce e gas, tra l’altro anche ‘pesanti’ proprio a causa del forzato isolamento casalingo degli utenti.
Questo tanto per dare idea di come, ‘pompose’ take force e ‘menti geniali’ chiamate a ‘pensare’ per noi, abbiano concorso a rendere ancora più difficoltosa la ‘ripresa’ per tutte quelle famiglie di lavoratori occasionali e precari, ridotte alla fame.
Questo perché, come dice un antico detto (non sbagliano mai), “I guai della pentola li conosce il coperchio”! Dunque chi, se non i cittadini, diretti interessati dalla contingenza e delle difficoltà quotidiane, possono realmente dire cosa va e cosa no? Dunque, al termine dei ‘roboanti’ Stati generali, dove mille esperti, tecnici, associazioni di settore, ecc. si sono confrontati, ieri ci è voluta la ‘sentita’ sollecitazione di un gruppo di cittadini comuni (in rappresentanza delle attività produttive), ricevuti da Conte, per ‘far capire’ una fra le tante priorità: un taglio all’imposta sui consumi, altrimenti c’è poco da fare.
E’ Bastato questo perché Conte, finalmente tornato con i piedi per terra (fra la ‘gggente’), oggi dalla sua pagina Facebook scrivesse ‘magicamente’: “Stiamo discutendo un po’ sull’Iva perché abbassare un po’ l’Iva potrebbe dare una spinta alla ripresa dei consumi, è un fatto di fiducia“.
Bravo presidente, gli italiani l’hanno seguita fidandosi di lei nel periodo di lockdown, ora inizia anche lei a fidarsi degli italiani ascoltando quali sono le reali, ed impellenti esigenze…
Max