I dati, sempre più incoraggianti, lasciavano forse presagire ‘qualcosa di più, ma a far tramontare rapidamente ogni speranza, quanto accaduto in questi ultimi giorni.
Infatti, se nonostante i contagi stiano velocemente scemando, è stata ugualmente introdotta la misura che obbliga gli over 50 senza il super grenn pass a dover restare a casa (rinunciando addirittura allo stipendio) e questo, unitamente al crollo delle vaccinazioni, la dice lunga su quanto e come ormai il popolo italiano si ritiene logorato da questi anni di continue restrizioni ed ‘imposizioni’.
Invece nulla: oggi la Camera, attraverso il voto di fiducia, ha praticamente dato il via libera al dl che proroga lo stato di emergenza che, inizialmente fino al 22 febbraio, ora sarà prorogato sino al 31 marzo.
I voti favorevoli sono stati 452 mentre, quelli contrari, 53.
Ora, per la tarda mattinata di giovedì è stato fissato il voto finale sul provvedimento.
In tutto ciò, come se non bastasse, sia a livello politico, che sanitario, c’è ancora chi pretende una proroga anche sulla scadenza del 31 marzo. Tuttavia, una nota positiva c’è, ed è rappresentata sia dal sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, che dal membro interno del Cts, l’immunologo Sergio Abrignani che non solo continua a ripetere che “Non credo che lo stato di emergenza verrà prorogato”, che probabilmente, “si scioglierà anche il Cts“.
Come spiega infatti Abrignani rispetto alla situazione Covid, “Non credo dovremmo più vivere la situazione emergenziale che abbiamo vissuto in passato, almeno se rimane la variante Omicron. E non penso che possa arrivare a breve una variante più diffusiva di Omicron, è difficile ed è improbabile immaginarsela“. Dunque, se domandiamo sia auspicabile pensare all’abolizione del green pass dal 1° aprile, l’immunologo risponde che “Sono scelte politiche, io dico che quando avremo terminato la campagna vaccinale potremo togliere tutto“.
Max