‘Ufficialmente’ sarebbe soltanto un’ipotesi, intorno alla quale si sta ragionando, in realtà, affermano fonti interne all’esecutivo, ministro Speranza in testa, la proroga dello stato di emergenza al 31 marzo 2022, è invece un’opzione già presente sul tavolo.
Un’eventualità pienamente condivisa dal virologo, e docente della Statale di Milano, Fabrizio Pregliasco, secondi cui ”La proroga allo stato d’emergenza per covid, ci vuole per consentire flessibilità nella gestione della pandemia. Dobbiamo immaginare uno scenario non piacevole, prendendo l’esempio delle nazioni che non sono state così attente e progressive, e immaginare di doverlo gestire nella pratica. Se ti prepari al peggio poi gestisci la situazione reale al meglio. E credo rientri in quest’ottica dire sì alla proroga dello stato d’emergenza”. Ed ancora, “La flessibilità è quel che ci ha insegnato il Covid anche come metodologia organizzativa. Perché non sfruttare questo scorcio di quella che io spero che sia l’ultima battaglia verso questo virus?”
Del resto, spiega il virologo milanese, “I contagi Covid-19 tornano a salire in Italia, ma credo che la vaccinazione stia dimostrando comunque un’efficacia notevole che ci possa permettere di continuare al meglio, però con un po’ più di attenzione e questo dipende anche dal senso di responsabilità dei singoli”. Dunque, aggiunge Pregliasco, “Per ora sta andando abbastanza bene. C’è solo una tendenza al rialzo dei casi” ma, assicura, è ”un fatto naturale. Anzi, è un effetto positivo della vaccinazione: grazie alla vaccinazione abbiamo più contatti, più occasioni di stare insieme e quindi facilitiamo in questo senso la diffusione del virus“.
Ad ogni modo, precisa l’esperto, “la soglia sopra la quale far scattare contromisure resta comunque a 50 casi ogni 100mila abitanti. Spero che non sia necessario attuare nuove restrizioni, ma credo che ci sarà magari la necessità di interventi più chirurgici in situazioni molto particolari“.
Dal canto suo invece Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, afferma che ”Sulla proroga dello stato di emergenza, faremo una riflessione in fase più avanzata. Oggi l’obiettivo è aumentare il numero di vaccinati che, se dovesse rimanere un numero così importante di non vaccinati, è chiaro che sarebbe un elemento che incide”.
Poi, sul Green pass, il sottosegretario rivela che “al momento la proroga non è sul tavolo del ministero. Noi confidiamo di arrivare a quel 90 per cento di vaccini che ci permetterà di ridurne l’applicazione“.
Non la vede invece come una soluzione praticabile, la proroga dello stato di emergenza, il docente di Statistica medica ed Epidemiologia all’università Campus Biomedico di Roma, Massimo Ciccozzi, che si dichiara “perplesso” perché, spiega, “Oggi quello che va fatto è non abbassare la guardia, mantenendo grande attenzione ai propri comportamenti individuali. Vedo troppe persone senza mascherina e poco distanziamento, mentre proseguire con queste misure è quello che fino a ieri ha fatto la differenza tra noi e il balzo dei casi del Regno Unito“.
Come tiene a sottolineare il docente di Statistica medica ed Epidemiologia all’università Campus Biomedico di Roma, “La risalita dei casi è probabilmente legata, oltre all’enorme numero di tamponi per il Green pass, anche al fatto che abbiamo ceduto qualcosa nei nostri comportamenti quotidiani. C’è meno distanziamento, ad esempio sui mezzi di trasporto che hanno ripreso a pieno ritmo, e anche la mascherina al chiuso spesso non viene portata proprio da tutti. Focalizzare tutte le attenzioni sulla proroga dello stato di emergenza mi sembra quasi inutile”. Dunque, conclude Ciccozzi: “Se vogliamo proseguire con l’ottimo lavoro fatto fino ad oggi, dobbiamo ricordarci che serve mantenere cautela e attenzione alle misure fin qui adottate”.
Max