Lo stato di emergenza per il Covid in Italia: fino a quando? Il tema torna a dividere il mondo della politica e quello della scienza. La misura è in scadenza il 31 luglio ma il governo Draghi starebbe valutando la possibilità di una ulteriore proroga, forse anche fino alla fine dell’anno. Un’ipotesi, questa, che agita Fratelli d’Italia.
“Apprendiamo dalla stampa che il governo Draghi starebbe pensando a una proroga dello stato di emergenza al 31 dicembre 2021. Un’ipotesi che, se confermata, sarebbe folle e che come Fratelli d’Italia ci vede nettamente contrari. Ad un anno e mezzo dallo scoppio dell’epidemia non è più accettabile che le più elementari norme della democrazia e i principi dello Stato di diritto come la libertà di movimento e d’impresa possano essere calpestati o violati dal governo nel nome dell’emergenza. Il 2021 deve essere l’anno del ritorno alla normalità: il nostro ordinamento è in grado di gestire la pandemia con i poteri e gli strumenti ordinari di cui già dispone, nel rispetto della Costituzione e delle prerogative del Parlamento”, scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.
“Il Governo Draghi smentisca in modo inequivocabile l’ipotesi di una proroga dello stato di emergenza fino al 31 dicembre 2021”, dice a chiare lettere Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fdi alla Camera.
A favore di una proroga si esprime invece Francesco Boccia, deputato Pd e responsabile Enti locali della Segreteria nazionale. “Lo stato di emergenza sarà prorogato fino a quando il Covid-19 non sarà sconfitto definitivamente. È da ipocriti pensare di cancellarlo proprio in questa fase. A chi ancora utilizza lo stato di emergenza come arma politica, voglio ricordare che serve per le procedure amministrative delle Regioni e dello stesso Commissario all’emergenza”, dice Boccia lasciando Montecitorio.
“Accade ogni volta che c’è un’emergenza attiva ma, spesso, dimenticata dai media e da Matteo Salvini. Sono decine le emergenze nazionali attive non perché ci sia ancora la calamità naturale che l’ha generata ma perché investimenti e ricostruzione non sono terminati e le procedure che accompagnano queste fasi possono essere solo fatte con la proroga dello stesso stato di emergenza”, aggiunge l’esponente del Pd.
“Tutto questo non significa limitazioni alle procedure o alle libertà personali dei cittadini ma velocità di azione per la ripartenza e per essere sempre pronti nel caso in cui riaccada ancora”.
Della possibile proroga dello stato di emergenza parlano anche gli esperti. “E’ giusto prorogare lo stato d’emergenza fino a dicembre, per dare una flessibilità all’organizzazione in una situazione che per ora va bene, ma che potrebbe darci un colpo di coda. E quindi ben venga una flessibilità mantenuta nel tempo”, dice all’Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco, docente dell’Università Statale di Milano, sulla decisione che dovrebbe prendere a ore l’Esecutivo. Un provvedimento che non dovrebbe essere letto, secondo Pregliasco, come un segnale negativo, perché “il vaccino sembra funzionare anche con le varianti e quindi – sottolinea – non dovrebbe esserci il peso dell’effetto proporzionale dei casi gravi”.
Anche Pierluigi Lopalco sposa la linea Draghi: “Credo sia necessario prorogare lo stato di emergenza. Innanzi tutto perché la pandemia è tutt’altro che conclusa. Inoltre è importante ancora dare un forte segnale di prudenza fino a quando non si possa davvero scrivere la parola fine”, dice Lopalco, epidemiologo e assessore alla Sanità della Regione Puglia. “In emergenza purtroppo bisogna anche prendere decisioni di politica sanitarie basate su evidenze deboli (non assenti). Non possono essere applicate in pandemia le stesse regole della gestione ordinaria della sanità. La comunicazione istituzionale deve riprendere il suo ruolo di guida e spiegare bene al cittadino il perché di certe scelte”, aggiunge Lopalco.
Secondo Maria Rita Gismondo, invece, la possibile proroga “evidentemente è una decisione politica che non riguarda solo la circolazione del virus, perché se riguardasse solo questo non avrebbe senso. Probabilmente però” non conta soltanto l’andamento dell’epidemia di Covid-19, ma “serve ancora, a livello di strategia sanitaria, la possibilità di gestire più agilmente la situazione”, osserva Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano.