“C’è qualche cittadino che è stato convinto che la proroga dello stato di emergenza significhi tornare al lockdown, che significhi misure più restrittive dal primo agosto. Non è affatto così”. Lo precisa il premier Giuseppe Conte nella comunicazione alla Camera di questa mattina sulla proroga dello stato d’emergenza.
Il Presidente del Consiglio è tornato sulla decisione di prorogare lo stato d’emergenza fino al prossimo 15 ottobre: “Ieri nel dibattito c’è stato qualche fraintendimento. Non sto dicendo che è preclusa una valutazione politica, anzi siete chiamati a farla in questa sede”, precisa il premier rivolgendosi all’opposizione.
“Senza proroga cesserebbe l’esistenza del comitato tecnico-scientifico”
Continua Conte: “Voglio dire che il governo sta operando questa valutazione sulla base di istanze organizzative, operative, non certo perché si vuole fare un uso strumentale come qualcuno si è spinto ad affermare, perché ad esempio si vuole assumere un atteggiamento liberticida, si vuole reprimere il dissenso, si vuole tenere la popolazione in uno stato di soggezione. Sono affermazioni gravi, che non hanno nessuna corrispondenza con la realtà”.
Il premier ha poi spiegato i motivi che hanno spinto il governo ad adottare la proroga fino al prossimo 15 ottobre: “Altrimenti verrebbe a cessare le proprie funzioni anche il comitato tecnico-scientifico, che in questi mesi ha svolto un ruolo importante nel sostenere e motivare con evidenze scientifiche, sempre che sia dia importanza alle evidenze scientifiche”, ha spiegato il presidente del Consiglio.