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Stato d’emergenza, cos’è e perché non c’entra il lockdown

L’annuncio è arrivato nella giornata di ieri dopo l’approvazione del Senato: lo stato d’emergenza in Italia è stato prorogato fino al 15 ottobre. “La proroga è facoltà prevista dalla legge, attivabile ogni qual volta si renda necessaria la prosecuzione degli interventi”, ha spiegato in premier Conte. In queste ore in molti però si stanno chiedendo cosa sia e cosa comporti esattamente lo stato d’emergenza.

In Italia è stato dichiarato a partire dal 31 gennaio 2020 fino al 31 luglio 2020 a seguito dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Permette al governo in carica e al premier di adottare soluzioni straordinarie e speciali. Nelle precedenti settimane si è sentito parlare molto dei Dpcm, che, in stato d’emergenza, permettono al governo di promulgare dei decreti senza lungaggini burocratiche. Un modo per accelerare i tempi decisionali.

Questo è uno degli effetti dello stato d’emergenza, che non coincide necessariamente con lo stato di lockdown e restrizioni, come qualcuno ha inteso in queste ore. Su questo punto è voluto tornare anche lo stesso premier Giuseppe Conte nel discorso alla Camera: “c’è qualche cittadino che è stato convinto che la proroga dello stato di emergenza significhi tornare al lockdown, che significhi misure più restrittive dal primo agosto. Non è affatto così”.

Inoltre, come spiegato sempre da Conte, in assenza dello stato di emergenza cesserebbe anche l’esistenza de comitato tecnico-scientifico che “in questi mesi ha svolto un ruolo importante nel sostenere e motivare con evidenze scientifiche, sempre che sia dia importanza alle evidenze scientifiche”, ha affermato il premier.

In sintesi: lo stato d’emergenza permette di promulgare decreti in tempi strettissimi, di istituire, in caso d’emergenza, nuove zone rosse. Lo stato d’emergenza permette inoltre di bloccare voli da stati ritenuti a rischio.