L’Fbi lancia l’allerta negli Stati Uniti. A pochi giorni dall’insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca, che avverrà il 20 gennaio, cresce la tensione per possibili proteste nel fine settimana precedente la cerimonia. “Proteste armate”, precisa il Bureau, in particolare in caso di rimozione di Trump con il 25esimo emendamento.
Il voto sulla mozione per chiedere al vicepresidente Mike Pence di applicare l’emendamento, che prevedere la destituzione del presidente perché “incapace di assolvere i suoi obblighi”, è atteso oggi alla Camera dei rappresentanti. Difficile che il vicepresidente decida di attivare la procedura.
Nel frattempo Trump e Pence si sono incontrati, per la prima volta, dopo l’assalto al Congresso del 6 gennaio. Secondo quanto riportato dai media americani, il team uscente, nonostante le tensioni, ha avuto un confronto positivo. Al centro del colloquio gli ultimi giorni del mandato e un bilancio di questi quattro anni. I due, inoltre, hanno concordato che gli assalitori del Congresso “non rappresentano il movimento America First, sostenuto da 75 milioni di cittadini”.
Il giuramento del 20 gennaio, però, rischia di essere teatro di violenze. L’Fbi sta monitorando su varie minacce nei confronti di Biden, della vicepresidente Kamala Harris e della speaker della Camera Nancy Pelosi. Per motivi di sicurezza è stato consigliato di spostare la cerimonia all’interno del Congresso, ma Biden ha fatto sapere che giurerà comunque all’esterno dell’edificio, come consuetudine. Pronti a presidiare l’area 15.000 uomini della Guardia nazionale, per non ripetere le scene viste il 6 gennaio scorso.
Mario Bonito