Doveva essere il giorno della fine dell’era Trump, il giorno della proclamazione da parte del Congresso di Joe Biden come quarantaseiesimo presidente degli Stati Uniti. Invece, oggi, sta succedendo di tutto.
I sostenitori di Trump, infatti, aizzati dal presidente uscente, che avrebbe dovuto già da tempo riconoscere la sconfitta elettorale, hanno fatto irruzione al Congresso. Alcuni facinorosi erano armati. La seduta è stata interrotta, senatori e deputati evacuati da Capitol Hill ed è stato indetto il coprifuoco nella città dalle 18, ora locale, alle 6 di domani. Secondo quanto si apprende dai media americani, una donna sarebbe rimasta ferita da colpi di arma da fuoco e in condizioni gravi. Mike Pence, vicepresidente uscente che doveva contare i voti del collegio elettorale, è stato scortato fuori dal Senato. Kamala Harris, vicepresidente eletta, è stata portata in un luogo sicuro in un’ala del Congresso. Ai parlamentari sono state consegnate mascherine antigas.
Una situazione senza precedenti. La Capitol Police, la polizia di Washington, ha chiesto rinforzi. Poco dopo sono stati dispiegati il Secret service, lo Swat Team dell’Fbi e la Guardia nazionale della Virginia, Stato confinante con la capitale.
Dopo aver istigato la folla con frasi del tipo “non ci arrenderemo mai” e “non concederemo mai la vittoria” nel corteo contro i “brogli elettorali” poco fuori la Casa Bianca, Trump ha “chiesto” ai suoi di mantenere la calma. “Per favore sostenete la nostra polizia e le forze dell’ordine – ha twittato – Sono dalla nostra parte. Mantenete un atteggiamento pacifico”.
Ma ormai c’è solo il caos. Il danno è fatto. La rabbia di mesi di menzogne è scoppiata. “Non riconosco la vittoria, Biden è un presidente illegittimo“. Questo è il risultato: violenza. L’era di Trump è agli sgoccioli, il “trumpismo” durerà a lungo nel Paese.
Nel frattempo le contestazioni si sono estese a macchia d’olio. In Georgia, dove è in corso lo scrutinio dei due seggi del Senato, l’edificio del Congresso è stato assediato dai manifestanti. Costretti alla fuga il segretario dello Stato, Brad Raffensberger, e il suo staff.
Mentre si scrive la situazione sembra rientrata a Washington, nella capitale, dopo l’arrivo della Guardia nazionale a sostegno delle forze di sicurezza di Capitol Hill.
“Mettete fine alle proteste, andate a casa in pace”, dice Trump in un video pubblicato su Twitter. Il Grand Old Party si spacca. Mitch McConnell, leader repubblicano del Senato, dice che non si può capovolgere l’esito delle elezioni. Biden, presidente eletto, invoca la calma. Non è un golpe. Non ci sarà un colpo di Stato e le istituzioni democratiche reggeranno. Ma le immagini che arrivano da oltreoceano mostrano una spaccatura destinata a durare.
Mario Bonito