STATALI: SARA’ SCIOPERO GENERALE

– Domani una grande manifestazione nazionale di tutti i lavoratori pubblici a Roma, ma la mobilitazione continua fino eventualmente allo sciopero generale, prima dell’approvazione della legge di stabilita’. Le categorie di scuola, sanita’, funzioni centrali, servizi pubblici locali, sicurezza e soccorso, universita’, ricerca, Afam, privato sociale di Cgil, Cisl e Uil, sono pronti alla protesta unitaria. “Domani la piazza ci suggerira’ di decidere lo sciopero generale – ha detto Giovanni Torluccio, della Uil Fp – ed e’ chiaro che va fatta prima dell’approvazione della legge di stabilita’”. “Se il governo non rispondera’ alla richiesta di finanziare nella legge di stabilita’ il rinnovo dei contratti – ha dichiarato Giovanni Faverin, della Cisl Fp – saremo costretti a continuare la mobilitazione per arrivare fino alla sciopero”. “Domani e’ solo l’inizio della mobilitazione – ha affermato Rossana Dettori, segretaria generale della Cgil Fp – non smetteremo finche’ nella legge di stabilita’ non compariranno le risorse per il rinnovo dei contratti”. Per “sfidare il governo degli illusionismi e delle divisioni” domani pomeriggio intanto sfileranno per le vie di Roma – annunciano i sindacati – almeno 50mila persone. “Sono in arrivo 600 pullman, ma tanti altri lavoratori arriveranno con treni, aerei, navi – ha riferito Dettori – Una risposta cosi’ massiccia non si vedeva da anni. E’ la prima volta che 12 categorie che rappresentano i servizi pubblici manifestano tutte insieme. E’ il primo grande segnale al governo per dire che i lavoratori pubblici non ne possono piu’ di una politica che si accanisce contro di loro”. La prima rischiesta al governo e’ di riaprire la contrattazione e sbloccare salari e carriere: in 5 anni – sostengono i sindacati – i lavoratori pubblici hanno perso 5.000 euro per il mancato rinnovo del contratto. Quindi si invoca una vera riorganizzazione dei servizi, degli enti e dei corpi dello Stato sul territorio, investendo sulle competenze e dando stabilita’ e certezze al lavoro. Si pretendono costi e servizi standard a tutela dell’universalita’ e la fine del ’dumping contrattuale’ nel privato che offre sevizi pubblici. Infine, i sindacati confederali vogliono che sia valorizzata l’istruzione e la formazione e che sia realizzato un sistema della sicurezza avanzato, in linea con le richieste di un paese costretto perennemente a far fronte alle emergenze.