E stata archiviata lindagine sulla rinuncia di Alberto Stasi alleredità del padre.
La famiglia Poggi aveva, infatti, presentato una denuncia nei confronti di Stasi, condannato a 16 anni il 13 dicembre 2015 per lomicidio di Chiara Poggi e al risarcimento di un milione di euro.
Per laccusa, Stasi ha evitato di dichiarare di accettare leredità entro 40 giorni dalla chiusura dellinventario, facendo decadere il diritto senza alcuna rinuncia espressa, ostacolando lesercizio dei diritti di legge. Il fatto che “abbia omesso di accettare leredità è certamente anomalo”, scrive il gip Natalia Imarisio. Anomalia che non poteva spiegarsi “con una totale dimenticanza dovuta alle condizioni di stress in cui versata Stasi (come allegato dalla difesa) risultando anzi sospetta, anzitutto, proprio per la coincidenza temporale con quella grave pendenza giudiziaria che appunto, e ben giustificatamente, i pensieri di Alberto Stasi doveva costantemente occupare e che avrebbe potuto comportare anche una pesante condanna risarcitorie in favore delle parti civili”.
La mancata accettazione delleredità “appare verosimilmente come lultimo tassello di una raffinata serie di atti”, scrive il giudice che ricorda come la madre Elisabetta (unica erede), abbia venduto la casa a Spotorno nel gennaio 2017, un trasferimento “in mala fede” perché avvenuto subito dopo il fallimento della mediazione con la famiglia Poggi. Se non si può credere che lo stress gli abbia fatto dimenticare la scadenza per ricevere la “consistente eredità”, la vendita della casa o le dichiarazioni imprecise rese al notaio non bastano per accusarlo dei reati di falsa dichiarazione a un pubblico ufficiale e di mancata esecuzione di un provvedimento del giudice.