Come abbondantemente più volte annunciato già dallo scorso agosto, in virtù dell’aria che tira, con l’arrivo di ottobre le bollette energetiche subiranno l’ennesima stangata, con un aumento di circa il 60% sulla luce.
Stangata sulla luce: ‘per fortuna’, insieme agli interventi del governo, Arera è riuscita a contenere gli aumenti al +59%
La cosa che irrita di più è che nonostante la mazzata, dobbiamo anche ritenerci ‘fortunati’ in quanto, in realtà l’aumento sarebbe stato ancora più salato, se non fosse stato per l’intervento di Arera che, insieme agli interventi sostenuti dal governo, è riuscita a contenere i rialzi, riducendoli fino al +59% sul prezzo di riferimento dell’energia elettrica per la famiglia tipo, che, tradotto in spesa complessiva annua, va oltre i 1.500 euro di differenza.
Stangata luce: con un aumento del +109% rispetto al 2021, quest’anno una famiglia spenderà 1.320 euro in più
Nello specifico, rivela uno studio condotto dal sito Facile.it, rispetto ad un contratto di fornitura nel mercato tutelato, ad esempio, nel 2022 una famiglia tipo dovrà sostenere una spesa di circa 1.320 euro per la sola bolletta elettrica, il che, rispetto allo scorso anno, sta a significare il 109% in più! Basti pensare che, ai costi della luce aggiungiamo anche quelli del gas, da gennaio ad oggi gli italiani hanno speso quasi 1.345 euro. E non è finita qui.
L’Arera: “Siamo riusciti a limitare l’aumento dei prezzi dell’energia elettrica e, pur rimanendo su livelli molto alti, ad evitare il raddoppio”
Come dicevamo, commentando gli insostenibili rialzi derivanti dai prezzi dell’energia elettrica nel mercato, vista l’eccezionale gravità della situazione, Arera si è prodotta in un intervento straordinario che, spiega attraverso una nota, “limita l’aumento dei prezzi dell’energia elettrica per le famiglie ancora in tutela e, pur rimanendo su livelli molto alti, evita il raddoppio“. Ed ancora, “I prezzi all’ingrosso del gas, giunti a livelli abnormi negli ultimi mesi a causa del perdurare della guerra in Ucraina, dei timori sulla sicurezza dei gasdotti e delle tensioni finanziarie, avrebbero portato ad un incremento del 100% circa, nonostante l’intervento del Governo con il decreto Aiuti bis“.
L’Arera: “Un raddoppio delle bollette avrebbe potuto spingere all’aumento della morosità, mettendo ulteriormente in difficoltà le famiglie”
Come spiega il presidente di Arera, Stefano Besseghini, “L’eccezionalità della situazione, con un conflitto che rende incerte le forniture e continua a spingere in alto i prezzi ha meritato un intervento altrettanto eccezionale, anche considerando che il Parlamento e il Governo sono impegnati in una fase di transizione. Un raddoppio delle bollette avrebbe potuto spingere all’aumento della morosità, mettendo ulteriormente in difficoltà le famiglie e il sistema energetico“.
L’Arera: “Rispetto al secondo trimestre del 2021, il prezzo unico nazionale dell’elettricità è quadruplicato”
Dunque, allo scopo di cercare di contenere quanto più possibili gli aumenti a danno di famiglie ed imprese, l’Autorità “ha deciso di posticipare eccezionalmente il necessario recupero della differenza tra i prezzi preventivati per lo scorso trimestre e i costi reali che si sono verificati, anch’essi caratterizzati da aumenti straordinariamente elevati. Nel terzo trimestre 2022, in base ai dati di preconsuntivo, il prezzo unico nazionale dell’elettricità (Pun) infatti è pressoché raddoppiato rispetto al secondo trimestre 2022 e quasi quadruplicato rispetto al livello medio del corrispondente trimestre del 2021“.
Meloni: “Occorre una strategia comune Ue, prevalga l’interesse comune e non quello particolare di qualche Stato membro”
Una situazione a dir poco drammatica, che la Meloni – alla quale spetta questa dolorosa eredità’ – già ieri ha commentato, “Di fronte alla sfida epocale della crisi energetica serve una risposta immediata a livello europeo a tutela di imprese e famiglie. Nessuno Stato membro può offrire soluzioni efficaci e a lungo termine da solo in assenza di una strategia comune, neppure quelli che appaiono meno vulnerabili sul piano finanziario. Per questo – ha poi concluso – l’auspicio è che nel Consiglio Europeo sull’energia, prevalga l’interesse comune e non quello particolare di qualche Stato membro“.
Draghi invita l’Ue all’unità: “Non possiamo dividerci a seconda dello spazio nei nostri bilanci nazionali”
Un intervento quello della Meloni, preceduto – sempre ieri – da quello del premier Draghi, ‘perfettamente in linea’ con quanto poi dichiarato anche dalla leader di Fdi ( e del centrodestra): “La crisi energetica richiede da parte dell’Europa una risposta che permetta di ridurre i costi per famiglie e imprese, di limitare i guadagni eccezionali fatti da produttori e importatori, di evitare pericolose e ingiustificate distorsioni del mercato interno e di tenere ancora una volta unita l’Europa di fronte all’emergenza“. Inoltre, ha avvertito il presidente del Consiglio, “Davanti alle minacce comuni dei nostri tempi, non possiamo dividerci a seconda dello spazio nei nostri bilanci nazionali. Nei prossimi Consigli Europei dobbiamo mostrarci compatti, determinati, solidali – proprio come lo siamo stati nel sostenere l’Ucraina”.
Max