Stallo Tav, il governo cerca la mediazione ma Salvini minaccia: Se vanno fino in fondo, lo faccio anche io. Di Maio: Irresponsabile. Sembrano essere ai ferri corti i due leader della maggioranza di governo sulla querelle Tav. Posizioni inconciliabili, almeno apparentemente: Salvini dice sì, Di Maio no, e Conte si sbilancia prendendo posizione contro lopera: “Non credo serva allItalia”, dice, pur escludendo la crisi di governo. Di Maio lo applaude e corrobora il no mentre Salvini è lapidario: Se vanno fino in fondo, lo faccio anche io.
Di fatto dunque la Lega e il Movimento Cinque stelle non smettono di litigare sulla Tav mettendo a repentaglio la stabilità del governo. Il tira e molla tra i due vicepremier è durato fino a notte inoltrata. Il leader leghista Matteo Salvini dalla TV scaglia la bordata: “Se qualcuno mi dice che non servono i treni, anchio vado fino in fondo, se devo andare fino in fondo, vado fino in fondo. Siamo in due a dire di no, vediamo chi ha la testa più dura. Sono abituato ad andare fino in fondo. Voglio unItalia che va avanti”. La replica Di Maio: “Minacciare di far cadere il governo come fa Salvini è da irresponsabili”. Come possano andare avanti e coesistere due posizioni così discordanti, dure e gonfie di animosità resta un dilemma.
Di Maio alluscita da Montecitorio ha chiarito il concetto: “Sono davvero sbalordito da questa minaccia di crisi di governo che viene da Salvini. Il Movimento Cinquestelle è compatto. Questo è un momento in cui ci sono milioni di italiani che aspettano di essere risarciti perchè truffati dalle banche e altri attendono il reddito di cittadinanza. E Salvini minaccia una crisi di governo? Mi pare un atteggiamento irresponsabile”. Nello stesso momento, il senatore Gianluigi Paragone scatenava un altro conflitto nel corso della riunione dei gruppi parlamentari grillini. “Far cadere il governo del cambiamento sulla Tav? Il governo del cambiamento non fa entrare Draghi a Palazzo Chigi. Ho saputo che Giorgetti ha ricevuto Draghi. Ha ricevuto Grilli. Poi magari mi smentirà. Qualcuno va a Londra e New York accompagnato per mano da Saccomanni”, ha detto Paragone. Poi la rettifica da fonti della Lega: “Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti ha incontrato lex ministro Vittorio Grilli ma non il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi”.