Interesse del nuovo Stadio della Roma è una fase molto delicata per lintera città. Perché se da un lato Roma deve saper cogliere le opportunità di investimento, dallaltro occorre evitare opere che scarichino i costi sulla collettività. Per questo ho scritto una lettera allAssessore allUrbanistica Caudo ed al Sindaco Marino per chiedere chiarimenti su alcuni aspetti che ancora presentano forti dubbi. Lo ha dichiarato in una nota Svetlana Celli, presidente della Commissione Sport di Roma Capitale. A partire si legge – dagli investimenti sul territorio. Parsitalia ha preventivato una spesa di 270 milioni per opere urbanistiche e infrastrutturali: parcheggi, fognature, strade di accesso. Ma tali interventi sono essenzialmente necessari e propedeutici alla realizzazione dello Stadio stesso. Perciò la prima domanda è: opere essenzialmente private, devono prevedere lintervento pubblico? Il proponente continua – ha chiesto 220 milioni di compensazioni. La Legge sugli stadi prevede questo strumento ma lo circoscrive alla fruibilità dellimpianto, specificando che le compensazioni siano mirate alla valorizzazione del territorio in termini sociali, occupazionali ed economici. Le cubature richieste rispettano queste condizioni? In più preoccupa lassenza di un piano di rientro economico-gestionale delle opere a compensazione, ovvero le palazzine del Centro Direzionale. Non esistono, ad esempio, pre-accordi per la locazione di quegli spazi. Cè il rischio di unaltra cattedrale nel deserto, come le Vele di Calatrava?. A tali quesiti la Giunta ha il dovere di fornire una risposta chiara ed incontrovertibile, prima di dare il nulla osta. Per rendere lopera più sostenibile ho proposto al Comune di impegnare il proponente a realizzare 4 nuovi impianti sportivi comunali, uno per ogni quadrante, con un investimento stimato in circa 8 milioni di euro. Una compensazione, ma questa volta a favore della città e dei cittadini.